Cagliari, 4 febbraio 2019. “Rilanciare il lavoro, rilanciare la Sardegna”. Con questo slogan le segreterie regionali Feneal-Filca-Fillea porteranno in tutta l’isola l’urgenza di rilanciare – attraverso la mobilitazione nazionale del Sindacato delle Costruzioni che si concluderà con la manifestazione del 15 marzo prossimo a Roma – il settore delle costruzioni e dei materiali.
I sindacati confederali degli edili coniugano in chiave locale lo slogan nazionale “Rilanciare il lavoro, rilanciare il paese” , coerentemente alla Piattaforma varata da Cgil-Cisl- Uil il 22 ottobre scorso, che sarà portato
in quattro manifestazioni provinciali in programma a Nuoro il 14 febbraio Oristano (22 febbraio), Sassari (1 marzo) e Cagliari (8 marzo) e nelle assemblee davanti ai cantieri chiusi, sospesi o bloccati.
Nel corso di una conferenza stampa questa mattina le segreterie regionali Feneal-Filca-Fillea hanno richiamato l’attenzione sull’importanza e sulle priorità del settore delle costruzioni che, anche in Sardegna, vive ormai da troppo tempo una condizione di debolezza e fragilità. Sono, infatti, oltre 30 mila i lavoratori espulsi dal settore e più che dimezzato il numero delle imprese attive.
Gli ultimi dieci anni hanno provocato uno sconquasso, riportando il sistema produttivo sardo indietro di diversi decenni e i cui valori attuali non sono dissimili da quelli riscontrabili agli inizi degli anni ‘60.
“Questi numeri – hanno detto i segretari generali regionali degli edili – parlano di un settore distrutto, che ha bisogno indubbiamente di nuovi approcci progettuali e non può più pensare di affidarsi a iniziative slegate da un piano di rilancio di lungo periodo. Se da una parte la contrazione della spesa pubblica, come anche il blocco degli investimenti privati, a causa della lunghissima crisi sono tra i principali fattori che hanno determinato il crollo del sistema produttivo edile sardo, dall’altra è altrettanto vero che anche la mancanza di una politica industriale per la creazione di lavoro- soprattutto attraverso politiche virtuose”
Il mercato delle Opere Pubbliche fatica ancora a ritrovare il trend positivo e nonostante un’apprezzabile disponibilità di risorse, poche opere riescono a guadagnare il nastro di partenza.
“Il riavvio del sistema delle costruzioni nel suo complesso è indispensabile per lo sviluppo dell’intera isola: ciò che occorre – secondo i sindacati di categoria – è un piano integrato di iniziativa pubblica capace di colmare il gap infrastrutturale quale pre-condizione dello sviluppo della Sardegna e come fattore determinante di coesione sociale. Un’adeguata dotazione di reti stradali e ferroviarie e il suo ammodernamento sono inoltre fondamentali per garantire la mobilità interna e quindi neutralizzare anche lo spopolamento delle nostre aree interne”.