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Sardegna. La trattativa Governo-Sindacati sulle pensioni al centro dei lavori del Consiglio generale della Fnp Cisl regionale il 12 febbraio 2020 a Olbia

Cagliari, 11 febbraio 2020 – L’aggiornamento sulla trattativa in corso tra Sindacati e Governo sul tema pensioni sarà al centro dei lavori del Consiglio generale della FNP-Cisl Sardegna in programma mercoledì 12 febbraio al “Blu Marine “ di Olbia. Gli oltre 100 delegati provenienti da tutta l’isola riceveranno informazioni di prima mano per la presenza agli incontri tecnici al tavolo ministeriale di Piero Ragazzini ( nuovo numero uno dei pensionati italiani Cisl), che concluderà i lavori del convegno di Olbia, che alle ore 9,30 sarà aperto dai saluti del segretario territoriale della Cisl Gallura, Mirko Idili, cui seguiranno gli interventi del segretario generale della Cisl sarda, Gavino Carta, e del segretario generale regionale pensionati Cisl, Alberto Farina.

Il pianeta pensioni INPS in Sardegna comprende quasi un terzo della popolazione residente: 421.590, di cui 319.256 nella gestione privata e 102.334 pensioni pubbliche. Ma con i lavoratori parasubordinati, coloni, mezzadri e artigiani gli assicurati INPS raggiungono quota 530.015. Nel settore privato l’età media di decorrenza della pensione per le lavoratrici è stata nel 2018 di 65 anni e 6 mesi, per le autonome addirittura di 67 anni e 2 mesi. L’età media per gli uomini del settore privato 66 anni e 4 mesi , per i lavoratori autonomi 66 e 8 mesi. Nella gestione pubblica la pensione inizia per le donne a 66 anni e 6 mesi, a 66 anni e due mesi per gli uomini. L’Istituto nazionale di Previdenza sociale governa nell’isola prestazioni per 4,9 mld e vanta un ammontare in entrate stimato in 1,9mld. L’importo medio mensile lordo delle pensioni di vecchiaia liquidate in Sardegna agli uomini nel settore privato è pari a 1.108 euro, che diventano 607 euro per le donne. Questo spiega perché l’indice di povertà relativa in Sardegna, che si attesta intorno al 18%, coinvolge molti over 65.

“Negli ultimi anni si è guardato solo alla sostenibilità economica del sistema previdenziale – dice il Segretario Generale della Fnp Cisl, Piero Ragazzini – dimenticando la sostenibilità sociale e sulle pensioni si è fatta una eccezionale operazione di cassa. I primi a farne le spese sono stati i pensionati considerati, da Governi di ogni colore, un contenitore da cui attingere risorse quando ce n’è stato bisogno. Nel corso del tempo sono intervenuti innumerevoli provvedimenti che hanno bloccato o limitato la corretta rivalutazione delle pensioni e questa cattiva abitudine ha fatto perdere in 20 anni, secondo i calcoli della nostra Federazione Nazionale dei Pensionati, il 30% del potere di acquisto. Si tratta di una enorme ingiustizia perpetrata a carico dei pensionati che è necessario correggere e superare e sulla quale anche la stessa Corte Costituzionale ha avuto modo di richiamare il legislatore a prestare maggiore attenzione a tener conto degli equilibri dei trattamenti pensionistici con le esigenze della finanza pubblica”.

 

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