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Sardegna. Preoccupazione della Cisl per il silenzio della Regione sulle più importanti richieste fatte dai sindacati alla Giunta, in un momento come l’attuale di grave emergenza sanitaria, sociale ed economica

Cagliari, 20 ottobre 2020 – Il rapido e consistente incremento dei contagi e l’ormai tangibile emergenza sanitaria in atto con le gravi e quantificabili conseguenze sul versante economico e sociale per famiglie ed imprese sono stati al centro dei lavori del Comitato Esecutivo della Cisl sarda riunito nei giorni scorsi a Paulilatino dal segretario generale Gavino Carta.
Colpisce in particolare, nell’attuale grave situazione, “il silenzio assordante del Governo e della Giunta regionale riguardo alle urgenti istanze loro rivolte dalle parti sociali, anche in occasione – scrive nel documento finale il Comitato esecutivo Cisl – della recente assemblea. Le OO.SS., diversamente dal passato, non sono state fatte oggetto di alcuna convocazione da parte di entrambi i livelli istituzionali”.
Il Comitato esecutivo sottolinea e stigmatizza nel documento finale “ oltre il mancato coinvolgimento del sindacato nella stesura dei piani nazionali per il recovery fund da parte del Governo nazionale, la totale assenza di confronto con la Giunta regionale che, a parte rare eccezioni, o evita di prendere decisioni o le assume autonomamente senza attivare alcun confronto con le parti sociali, in maniera del tutto autoreferenziale e con contenuti molto lontani dai bisogni e dalle urgenze evidenti nelle nostre comunità. La recente approvazione della riforma sanitaria ha delineato in maniera evidente – dice la Cisl sarda – tale malcelato intendimento da parte della Giunta, che ha portato in Consiglio un testo senza neppure un minuto di confronto preliminare con il sindacato, il quale ha dovuto richiedere di essere ascoltato nelle Commissioni consiliari per evidenziare la propria posizione nel merito”.
Un testo del tutto fuori tema rispetto all’emergenza sanitaria in atto, poichè non affronta il problema della sanità partendo dai bisogni dei cittadini, evita di intervenire sui presidi sanitari e sul loro rafforzamento in termini di strutture e risorse umane e materiali, sul problema delle liste d’attesa e delle patologie a rischio, dei soggetti più fragili, concentrandosi invece sulle sovrastrutture, “attraverso un finto decentramento e una moltiplicazione dei costi a danno dei cittadini, senza alcun vantaggio o miglioramento delle prestazioni sanitarie”. Stesso metodo e sostanza la Giunta regionale adotta – secondo il Comitato Esecutivo Cisl – per la riforma degli Enti Locali, la riforma della Regione, le infrastrutture per lo sviluppo, le numerose vertenze aperte, lo stesso rapporto con il Governo nazionale e con l’Europa per promuovere riforme, provvedimenti e risorse a vantaggio di politiche di coesione e riequilibrio economico e sociale per l’intera comunità sarda.
“Altrettanto incoerente e deficitaria risulta – per la Cisl sarda – l’attività programmatoria della Giunta regionale ove tutti i documenti obbligatori sono stati varati in forma tecnica, senza alcun confronto sui contenuti e, in modo particolare, senza delineare un disegno complessivo e, cosa ancor più urgente, senza tener conto dell’emergenza sanitaria economica e sociale nel frattempo intervenuta”.
Per il sindacato di via Ancona “Occorre senza indugio aprire i confronti a tutti i livelli sul recovery fund, utilizzare i fondi del MES per la sanità e, sul versante sardo, aprire immediatamente il confronto con il sindacato sulla sanità, sulle infrastrutture a partire dall’energia, i trasporti e la continuità territoriale, le reti, le politiche settoriali, l’industria e le vertenze aperte, la scuola l’università e la ricerca, la formazione professionale, lo spopolamento, la povertà e la non autosufficienza. Bisogna con urgenza intervenire sull’intera programmazione della Regione, riscrivere il programma regionale di sviluppo, il documento di economia e finanza, che ancora manca, la legge di stabilità e di bilancio, secondo un piano articolato di azioni, risorse ed interventi coerenti ed efficaci ad affrontare l’enorme emergenza in atto sul piano sociale, sanitario ed economico”.

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