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Toscana. Cisl: “Bekaert aperta alla trattativa”

Pubblicato il 25 Lug, 2018

Toscana, 25 luglio 2018. “Da parte dell’azienda c’è una piccolissima apertura, assolutamente insufficiente nei tempi. La Cisl e la Fim vogliono andare a vedere se c’è solo questo, come detto insufficiente, o ci sono elementi per avviare una trattativa vera.” Dichiarano Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Toscana, in merito all’incontro svoltosi oggi pomeriggio al Mise per la vicenda Bekaert. “L’azienda, stimolata dal ministero, si è impegnata a preparare un documento su cui lavorare. Il tavolo è stato riaggiornato a lunedì prossimo alle 15. Andremo lì per vedere le carte in tavola, ma noi la trattativa, fino a mezzanotte del 3 settembre, cercheremo in ogni modo di avviarla”.

“In assemblea ai lavoratori abbiamo detto che la trattativa noi la vogliamo fare tutta, fino al 4 settembre e loro ci hanno dato mandato ad andare avanti, per verificare cosa l’azienda ha in mente sulla reindustrializzazione. Non lasceremo nulla di intentato per salvare i 318 posti di lavoro di Figline.” Ha dichiarato Beccastrini, dopo l’assemblea che si è svolta oggi pomeriggio nell’azienda valdarnese, in cui i sindacati hanno riferito l’esito dell’incontro di ieri al ministero dello Sviluppo economico.
“Ieri – aggiunge Beccastrini – ci hanno parlato di un advisor per la reindustrializzazione, ma i 120 giorni in più proposti non sono sufficienti per farlo lavorare; serve più tempo.” “Ma interrompere la trattativa ora sarebbe un suicidio, equivarrebbe a darla vinta all’azienda, che invece vogliamo tenere inchiodata al tavolo, perché non può lavarsene le mani come ha tentato di fare finora. Per salvare i posti di lavoro la trattativa va portata avanti in tutti i modi. Poi, se ci saranno o meno le condizioni per firmare un accordo lo decideranno i lavoratori, perché loro e solo loro sono i padroni del proprio futuro. E nessuno può strumentalizzarli per altri fini che non siano la salvezza dei posti di lavoro e del sito produttivo di Figline.”

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