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Toscana. Cisl: “Il Covid mette a rischio la tenuta assistenziale nelle Rsa e nelle case di cura”

Pubblicato il 8 Nov, 2020

Firenze, 8 novembre 2020. Il grido d’allarme è lanciato dalla Cisl-Fp Firenze-Prato tramite il suo segretario generale Nicola Burzio: “Si moltiplicano i contagi tra gli operatori sanitari e i pazienti nelle RSA, se non si ferma questo trend si mette a rischio la tenuta assistenziale in queste strutture”.
Prosegue Andrea Ferrini segretario responsabile della sanità Cisl-Fp Firenze-Prato: “E’ notizia di poche ore fa di un focolaio nella RSA SS. Annunziata di Firenzuola, con molti operatori sanitari e ospiti positivi al Covid-19. Il fenomeno è dilagante, attualmente nel nostro territorio i lavoratori delle RSA contagiati sono oltre 300 con tendenza all’aumento. Naturalmente il pensiero va agli operatori e agli ospiti di queste strutture che stanno vivendo un momento difficile e di grande preoccupazione”.
“Nel settore privato, RSA e case di cura – aggiunge Andrea Nerini responsabile terzo settore e sanità privata Cisl-Fp Firenze-Prato – il personale è insufficiente e costringe chi è rimasto a turni massacranti. Questo non è dovuto solo all’incremento dei contagiati tra gli operatori, ma anche alla carenza di personale infermieristico e socio sanitario che il settore sta vivendo da troppo tempo ed amplificato dal travaso di questo personale nelle strutture pubbliche.”
“L’impressione che si ha – riprende Burzio – è che troppo poco sia stato fatto per preparare l’intero sistema, di cui le RSA e le case di cura fanno parte, alla seconda ondata pandemica e che i livelli organizzativi non si siano fatti trovare pronti per affrontare le criticità assistenziali che stiamo vivendo.”
“La preoccupazione è tanta – conclude Burzio – in special modo per le persone più fragili, che in questo momento hanno maggior bisogno di assistenza. Non si può perdere ulteriore tempo, è necessario un tempestivo intervento e per questo noi diciamo alle istituzioni, Regione Toscana in testa, ASL e Società della Salute, di correre ai ripari per mettere in sicurezza operatori e pazienti, prima che il problema dilaghi in maniera catastrofica.”

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