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Toscana. Piombino, qualcuno se ne preoccupa ancora? Grido d’allarme della Cisl sul destino dell’acciaio toscano: “Una nave alla deriva. Senza un progetto, a Ottobre in duemila senza Cassa. Giorgetti convochi i sindacati su piano industriale e intenzioni d

Pubblicato il 11 Mar, 2021

Firenze, 11 marzo 2021 – “Senza un progetto industriale a ottobre duemila lavoratori a Piombino resteranno anche senza cassa integrazione e si estinguerà la produzione di acciaio in Val di Cornia. Un disastro enorme, economico e sociale, ma nessuno pare occuparsi più di questa vicenda, lavoratori e sindacati sono rimasti soli a difendere l’acciaieria e il lavoro.” E’ il grido d’allarme sulla vertenza che riguarda JSW Steel Italy Piombino del segretario generale Cisl Toscana Riccardo Cerza e di Paolo Cappelli della segreteria Fim-Cisl Toscana, che tornano a chiedere con forza una convocazione e un’assunzione di responsabilità immediata da parte del neoministro Giorgetti, del governo tutto e delle istituzioni regionali. “Lo stabilimento – dicono Cerza e Cappelli – è come una nave alla deriva, senza una guida certa, in balia delle onde. Il totale silenzio del Gruppo indiano in merito al suo stesso piano industriale non è certamente un buon segno, anzi sempre più temiamo un disimpegno da parte della proprietà che ha già dato prova in questi anni di inaffidabilità. Con la nomina del vicepresidente esecutivo sembrava ci fosse un’idea di siderurgia, legata alla diversificazione, da sviluppare anche grazie ai fondi europei, ma anche di questo non sentiamo più parlare.” “A fine Gennaio l’azienda ha inviato un piano industriale al Mise, in extremis rispetto all’ultimatum dell’allora ministro Patuanelli, ma cosa contenga lavoratori e sindacati non lo sanno ancora, perché né il ministero, né l’azienda li hanno convocati per illustrarlo, nonostante le ripetute richieste allo stesso Patuanelli e ora a Giorgetti, da cui vorremmo conoscere anche gli orientamenti del nuovo Esecutivo.” “Occorre dare concretezza al piano della siderurgia nazionale, nel quale è previsto anche Piombino e occorre fare il punto sul contratto decennale con Rfi per la fornitura di rotaie.” “Vorremmo sapere anche dal presidente Giani quali progetti legati al Recovery Fund sta prevedendo la Regione Toscana per rilanciare il lavoro e lo sviluppo in un’area di crisi complessa come la nostra.” “Invece di Piombino – concludono Cerza e Cappelli – non parla più nessuno, mentre ci sono duemila famiglie col destino in sospeso, che stanno perdendo la speranza.”

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