Firenze, 27 marzo 2020 – Necessità di trovare una soluzione per i tanti lavoratori che non rientrano in nessuna tutela di sostegno al reddito e grande preoccupazione per le ancora troppe situazioni in cui ai lavoratori rimasti al lavoro non sono stati consegnati i dispositivi di sicurezza individuali. Sono le due emergenze sottolineate dalla segretaria regionale della Fisascat-Cisl, la categoria del settore commercio-turismo-servizi, riunita in videoconferenza con le proprie strutture territoriali della Toscana per fare il punto della situazione di fronte all’emergenza Covid-19.
“Sono migliaia le pratiche di ammortizzatori sociali evase dai nostri territori e altre migliaia saranno evase nei prossimi giorni – afferma la Fisascat – ; un lavoro svolto per tutelare i lavoratori che sono e saranno coinvolti nelle chiusure aziendali. Grande preoccupazione è stata esplicitata da tutti i territori per la sicurezza di chi è rimasto al lavoro; troppi sono i lavoratori a cui non sono stati consegnati i dispositivi di sicurezza individuali mettendo a rischio la loro salute e quella dei loro familiari, nei supermercati, nelle case di riposo e negli ospedali per gli addetti ai servizi complementari come le pulizie, nella vigilanza privata.”
“La Fisascat è impegnata a tutti i livelli ad evidenziare, denunciare e risolvere insieme ai propri delegati la problematica; le nostre pressioni su datori di lavoro, associazioni di categoria e istituzioni per la sicurezza sono senza soluzione di continuità. Invitiamo comunque questi lavoratori a rifiutarsi di andare a lavoro se non ci sono le condizioni.”
“Grande preoccupazione” è stata espressa poi “per tutti quei lavoratori che non rientrano in nessuna tutela di sostegno al reddito, come lavoratori stagionali, badanti, tempi determinati assunti dopo il 23/02/2020. La Fisascat-Cisl Toscana congiuntamente alla Federazione nazionale e alla Confederazione è impegnata a far in modo che il governo mantenga la promessa di non lasciare nessun lavoratore a casa.”
Toscana. Sicurezza per chi lavora e soluzioni per chi non è coperto dagli ammortizzatori sociali
Pubblicato il 27 Mar, 2020