Veneto. Al via il 10° Congresso della Fisascat Cisl Veneto

Vicenza, 19 aprile 2017. «Questi quattro anni sono stati di azione sindacale da “pronto soccorso” per noi, anni in cui abbiamo tentato di salvaguardare più occupazione possibile, un’occupazione già abbastanza precaria per i settori da noi rappresentati. È arrivata ora la stagione che piace a noi, quella del rilancio, quella della contrattazione agevolata da benefici fiscali, condizionata a fare sviluppo e redditività nelle imprese, che ci consentirà anche di redistribuire risorse per sostenere il reddito in beni e servizi rivolti non solo a chi lavora, ma pure alle famiglie, penso all’istruzione, alla salute, la casa, la previdenza complementare,…». Così la segretaria generale uscente di Fisascat Cisl Veneto Maurizia Rizzo, oggi nella sua relazione di apertura del 10° congresso della federazione, che al Viest Hotel di Vicenza ha riunito oltre 150 delegati. Due giornate di confronto e dibattito che si chiuderanno domani giovedì 20, con la designazione del nuovo Consiglio generale, chiamato ad eleggere il segretario e la segreteria alla guida della federazione regionale per i prossimi quattro anni. Al centro il tema “Il lavoro cambia, i valori restano”: «Davanti a un cambiamento così repentino portato dall’innovazione tecnologica e digitale abbiamo come sindacato il dovere di saper leggere le nuove dinamiche, presidiandone i processi e accompagnandoli – ha messo in evidenza la Rizzo –. Una rivoluzione che inciderà sulle modalità di acquisto e sui consumi, ma anche avrà impatto sul lavoro e sui lavoratori, che il sindacato ha il compito di tutelare e, allo stesso tempo, di “attrezzare” a rimanere protagonisti. Una resta per noi la priorità – ha aggiunto ancora –: fare in modo che in questi cambiamenti, che toccano e toccheranno profondamente pure i nostri settori, nessun lavoratore e nessuna lavoratrice resti indietro. Per noi significa, ad esempio, promuovere e sancire la formazione come diritto sociale contrattuale, per consentire a ogni lavoratore di convertire le proprie conoscenze e competenze, per rimettersi in gioco quando e dove sia richiesto». L’assemblea congressuale rappresenta i 922 delegati di Fisascat, federazione che in Veneto è la prima per numero di iscritti attivi: più di 40.100 (dati 2016), per lo più donne (70%), per il 62% lavoratori occupati part-time e per il restante 38% occupati full-time. Oltre 40 i contratti nazionali di riferimento, tra cui terziario e commercio, ristorazione e alberghiero, turismo, culto, ippica, agenzie di scommesse, case da gioco, imprese di pulizia, vigilanza privata, collaboratori familiari, istituzioni, imprese e cooperative che forniscono servizi socioassistenziali, dipendenti civili delle basi americane e Nato. «Un sistema ampio e articolato non sempre facile da rappresentare perché tante sono le specificità dei singoli settori con cui confrontarsi – ha detto ancora Maurizia Rizzo, che in questi anni ha guidato la federazione facendo della collaborazione e del dialogo due pilastri importanti dell’azione sindacale. Una collaborazione che ha visto e vede molti fronti, come quello che ha portato a un protocollo sulla legalità degli appalti in ambito socioassistenziale, dei multiservizi e della ristorazione negli ospedali veneti, ma anche la battaglia ancora aperta sulle domeniche lavorative, quella sulle mense ospedaliere,…. «Il lavoro unitario dei sindacati resta sempre molto importante, nel rispetto reciproco delle differenze di pensiero come di ruolo – ha evidenziato Palma Sergio, segretaria generale di FP (Funzione pubblica) Cgil Veneto, intervenuta in qualità di ospite all’apertura dei lavori congressuali –. Così nella collaborazione e nel confronto con Fisascat l’obiettivo prioritario resta per noi sempre trovare soluzioni che portino per i lavoratori benefici concreti, nel campo dei diritti come in quello dei riconoscimenti contrattuali ed economici». A ribadire l’importanza del lavoro unitario dei sindacati anche Luigino Boscaro, segretario generale Uiltucs (Turismo Commercio e Servizi) Veneto: «Dobbiamo essere orgogliosi del lavoro fatto insieme, anche perché alcune delle nostre battaglie, come quella contro le domeniche lavorative, nel tempo sono diventate patrimonio di tutti. Sono convinto che il futuro del sindacato dovrà essere unitario». E sul fronte del welfare aziendale, numerosi gli accordi importanti firmati da Fisascat che in questi anni sono diventati modello: da quelli di Volkswagen Italia (Verona), fondati sulla partecipazione e il welfare contrattuale, a quelli del Gruppo Sme che, oltre a introdurre un piano di welfare, regolamenta i diritti di informazione dei lavoratori rispetto ai dati sensibili connessi alla prospettiva aziendale; fino a quello più recente, dello scorso marzo, con la Fondazione Marzotto che ha fissato le ferie solidali tra colleghi facendo scuola sull’intero territorio nazionale. Tra gli ospiti di stamattina anche i responsabili delle maggiori categorie di rappresentanza economiche dei settori di competenza di Fisascat: «Il Veneto sta vivendo ancora una congiuntura difficile e ne resta toccato anche il settore del commercio, che oggi vede alcune importanti aziende della grande distribuzione in difficoltà, situazione che crea disoccupazione dopo aver creato mancata occupazione per le piccole imprese del commercio e per i lavoratori stessi – ha detto portando il suo saluto Maurizio Franceschi, direttore di Confesercenti Veneto –. Riproporre e rilanciare un confronto territoriale tra le parti sociali diviene necessario per valutare con attenzione le nuove prospettive possibili per rilanciare il commercio e le città». Eugenio Gattolin, direttore di Confcommercio Veneto, dal canto suo ha ribadito: «La contrattazione territoriale negli ultimi anni ha avuto e ha un ruolo davvero importante: leggere le esigenze specifiche dei territori è necessario per trovare tipologie di intervento e soluzioni condivise e bilaterali, che possano dare risposte efficaci alla persone e alle aziende operanti in questi contesti. Alla luce di questo diventa fondamentale anche il ruolo del welfare territoriale, così come diviene vitale rinnovare l’esperienza positiva degli enti bilaterali locali, mettere a sistema le buone pratiche all’interno della contrattazione sui territori». Presente per l’intera giornata anche Onofrio Rota, segretario generale di Cisl Veneto, che ha sottolineato come Fisascat sul fronte del welfare di territorio abbia disegnato modelli efficaci attraverso gli organismi paritetici della bilateralità: «Perché non si generino distorsioni e business senza governance in tema di welfare territoriale, è importante promuovere una rete che metta insieme e a sistema le diverse settorialità, gli strumenti presenti, i diversi attori, pubblici e privati. Sempre di più il sistema deve dialogare con le istituzioni pubbliche».

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