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Veneto. Deola (Cisl): “Dolomitibus ripristini le corse, no ai servizi a chiamata”

Pubblicato il 4 Giu, 2020

Belluno, 4 giugno 2020 – “Dolomitibus riattivi le corse, a partire da quelle che coprono il trasporto extraurbano, e i sindaci si facciano portavoce della richiesta di centinaia di cittadini, studenti, lavoratori per il ripristino di un servizio indispensabile”. Sulla questione Dolomitibus interviene Bruno Deola della Cisl Belluno Treviso, che chiede l’immediata ripartenza delle corse che dovrebbero essere garantite dalla società che gestisce il trasporto pubblico in provincia di Belluno.
“Il trasporto extraurbano è al palo – denuncia Deola -, siamo l’unica provincia in Veneto in cui è garantito appena il 20% delle corse, mentre in Veneto si viaggia oltre 60/70%. Il trasporto pubblico va mantenuto e sostenuto a prescindere dal fatto che manchino gli utenti. Ci appelliamo alla Provincia, che detiene il pacchetto di maggioranza in Dolomitibus, affinchè provveda al ripristino delle corse e rigettiamo in toto la possibilità paventata di sostituire le linee con un servizio di trasporto a chiamata che non si capisce da chi possa essere gestito, se da privati o dal pubblico o da servizi di noleggio con conducente: si tratterebbe di un ulteriore indebolimento del servizio pubblico, soprattutto per le vallate. Mantenere i servizi è il primo antidoto contro lo spopolamento che affligge la provincia di Belluno”.
La Fit Cisl, fa sapere il segretario reggente della categoria Oscar Dalla Rosa, non ha firmato il verbale di proroga degli ammortizzatori sociali per i dipendenti di Dolomitibus, invocando la messa in moto al più presto di tutte le linee.
“Siamo preoccupati anche per i 240 lavoratori dell’azienda che da mesi sono in cassa integrazione e sono amareggiato per i 3 contratti scaduti che non sono stati rinnovati, e ce ne sono altri in scadenza a breve. Come Rsu della Fit – spiega Marcello Di Tavi – siamo impegnati al massimo per il mantenimento dei livelli occupazionali”.

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