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Veneto. Ditta interdetta dal cantiere dei Mondiali, Roffarè (Cisl Belluno Treviso): “Rischio legato anche alla scarsa sicurezza sul lavoro, alla mancata applicazione dei contratti e alla qualità dei lavori eseguiti”

Pubblicato il 1 Ott, 2020

Belluno 1 ottobre 2020 – “Un plauso al lavoro di prevenzione e controllo che ogni giorno le Forze dell’Ordine, coordinate dalla Prefettura, fanno sul campo per evitare che le organizzazioni criminali organizzate mettano le mani sugli appalti delle opere pubbliche del nostro territorio. Vi è un pericolo concreto di infiltrazioni anche per le aziende del Bellunese, e per questo nel passato le Organizzazioni Sindacali si erano già espresse per porre massima attenzione sul sistema degli appalti. In particolare il rischio si nasconde nella frammentazione dei subappalti e nella riduzione dei costi degli stessi”. Commenta così Rudy Roffarè, segretario generale aggiunto della Cisl Belluno Treviso, la notizia della prima interdittiva antimafia per un’azienda impegnata nei cantieri per i Mondiali di sci di Cortina.
“Il rischio – afferma Roffarè – non è solo legato al pericolo delle infiltrazioni mafiose, ma anche alla scarsa attenzione relativa all’applicazione di contratti nazionali, alla sicurezza sul lavoro e alla qualità dei lavori eseguiti. Il lavoro di monitoraggio è svolto anche dal sindacato. In questo senso, visto il rapporto quotidiano diretto che abbiamo con lavoratori e imprese, ci mettiamo a disposizione delle istituzioni e degli organi preposti alle verifiche per collaborare nell’individuazione di situazioni dubbie e invitiamo anche i lavoratori a segnalare eventuali sospetti di anomalie”.
“In discussione – conclude Roffarè – non vi è solo il futuro delle imprese e dei lavoratori, ma anche la straordinaria possibilità di organizzare eventi come i Mondiali e le Olimpiadi, a cui è collegata la costruzione di opere infrastrutturali di cui la provincia ha bisogno in modo etico, trasparente e sostenibile”.

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