14 giugno 2019 – Sottoscritto dopo una lunga trattativa con una delle più grandi compagnie specializzate nell’assicurazione sanitaria un accordo che garantisce a pensionati e lavoratori in partita Iva una fetta di welfare a costi accessibili per i redditi medio-bassi. Primo sindacato in Italia, la Cisl Belluno Treviso ha siglato un piano sanitario con RBM e Previsalute per permettere una copertura sanitaria integrativa a 360 gradi e a tariffe agevolate ai pensionati, con particolare riferimento all’assistenza in caso di non autosufficienza, e ad alcuni fra i lavoratori meno tutelati del mercato, ossia i freelance e le piccole Partite Iva. Gli iscritti della Cisl potranno finalmente accedere a costi accessibili ad una assicurazione sanitaria che offrirà loro una integrazione reale ai livelli di assistenza garantiti dal sistema sanitario regionale, proprio come avviene normalmente per i lavoratori dipendenti attraverso i loro contratti collettivi.
“La soddisfazione è enorme – afferma Cinzia Bonan, segretario generale della Cisl Belluno Treviso – perché abbiamo contrattato un accordo innovativo che dà una risposta concreta alla domanda crescente di welfare nella popolazione anziana e in quella più giovane. Per i pensionati da un lato ci sono i lavoratori che, andando in pensione, perdono i benefici contrattuali garantiti dai contratti collettivi di lavoro, dall’altro i pensionati che hanno la necessità di avere maggiori tutele per l’accesso a visite specialistiche e soprattutto una protezione in caso di non-autosufficienza con una indennità specifica per la Long Term Care, mentre per i giovani lavoratori autonomi abbiamo pensato ad un modello come nei fondi sanitari dei lavoratori subordinati a costi assolutamente accessibili per i nostri associati”.
Grazie all’ampio numero di assistiti e alla natura no profit del Fondo PreviSalute, il ramo di RBM che eroga i Piani sanitari, la contribuzione presenta tariffe agevolate per i soci Cisl, a partire dai 200 euro all’anno per i lavoratori autonomi e da 100 euro per i pensionati, ed è detraibile fiscalmente fino a 1.300 euro. Si può pagare mensilmente senza interessi, non è prevista alcuna selezione all’ingresso e il fondo garantisce copertura per interventi chirurgici, degenze, terapie, visite specialistiche, ticket, prestazioni odontoiatriche, esami per la prevenzione e invalidità. In particolare, per i pensionati offre un supporto importante in caso di non autosufficienza e – caso unico in Italia – garantisce la copertura assicurativa fino agli 85 anni di età.
I piani sanitari integrativi, oltre a comprendere la copertura di patologie rare, puntano anche a garantire un sostengo effettivo alla spesa sanitaria individuale per la cura e la prevenzione. Integrando la rete di strutture sanitarie pubbliche, Rbm Assicurazione Salute mette infatti a disposizione dei lavoratori autonomi e dei pensionati iscritti alla Cisl Belluno Treviso un network qualificato di operatori pubblici e privati presenti in maniera capillare nelle province di Treviso e Belluno. Nel Bellunese, ci sono convenzioni in atto con 30 strutture e 80 medici specialistici.
“Le esigenze della terza età aumentano – commenta Rino Dal Ben, segretario generale della Cisl Fnp Belluno Treviso -, si vive sempre di più ma crescono le cronicità e i bisogni assistenziali di anziani sempre più soli ad affrontare queste problematiche, e dalla Regione Veneto tardano ad arrivare risposte concrete sulla non-autosufficienza, a partire dall’assegnazione di ulteriori quote per i posti letto nelle case di riposo. L’indennità prevista dal Piano Sanitario integrativo in favore degli assicurati con riconosciuta non autosufficienza potrà dare un sostegno fondamentale per il pagamento della retta della casa di riposo o dell’assistenza”.
“Con questo accordo la Cisl permette ai freelance di accedere per 50 centesimi al giorno ad una copertura sanitaria integrativa che altrimenti dovrebbero pagare a caro prezzo – sottolinea Hristo Todorov, responsabile di Cisl Partita Iva -. I lavoratori in Partita Iva, quasi 11mila nel Bellunese, sono in costante aumento nelle due province. Nel primo trimestre di quest’anno sono state aperte il 20% in più di partite Iva rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Dai lavoratori autonomi che seguiamo a Belluno abbiamo già avuto dei riscontri positivi”.