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Veneto.Sezione psichiatrica del carcere bellunese, nuovo episodio critico: detenuto-paziente scavalca il muro di cinta e viene colto da crisi schizofrenica. Salvato dagli agenti di polizia penitenziaria

Pubblicato il 10 Feb, 2020

Belluno, 10 febbraio 2020 – I rappresentanti territoriali dei sindacati di polizia penitenziaria Cisl Fns, Cgil Fp, Sappe, Fsa Cnpp, Osapp e Uilpa denunciano un nuovo evento critico accaduto nella sezione Articolazione per la Tutela della Salute Mentale del carcere di Belluno.
Per la seconda volta – il primo episodio si era verificato nell’ottobre dell’anno scorso – giovedì 6 febbraio un paziente-detenuto è riuscito a scavalcare il muro il muro di cinta dei passeggi della sezione del penitenziario e, con un salto, è riuscito a salire sul tetto di una sezione adiacente, dove è stato colto da una grave crisi schizofrenica. Con tempestività e professionalità, il personale di Polizia Penitenziaria in servizio è riuscito a bloccare il detenuto evitando conseguenze tragiche. Con l’aiuto di una scala, hanno calato il detenuto dal tetto, riportando la situazione alla normalità. Si trattava dello stesso detenuto psichiatrico che l’anno scorso, oltre ad essere salito sul tetto del carcere, si era gettato nel vuoto ed era stato salvato dagli agenti che erano riusciti a fare scudo con i loro corpi.
Durissima la reazione dei rappresentanti dei sindacati di polizia penitenziaria di Belluno Robert Da Re (Cisl Fns), Luca Baschiera (Cgil Fp/Pp), Giordano Morriello (Fsa Cnpp), Giuseppe Ongaro (Osapp) e Luca Garrisi (Sappe): “Come sempre, dopo le ripetute segnalazioni precedenti e successive all’episodio dello scorso ottobre, abbiamo ricevuto promesse e progetti di migliorie sistematicamente finite in una bolla di sapone. Se da parte dell’Amministrazione Penitenziaria non vi è tutela per il personale in servizio, nulla di buono si riscontra neppure da parte del Servizio Sanitario, che disattende quotidianamente quanto previsto dalla delibera della Giunta regionale del Veneto dell’11 giugno 2019, che prevedeva un incremento dell’attività nella sezione psichiatrica del carcere di Baldenich in attesa del suo trasferimento nella Casa Circondariale di Padova, lasciando di fatto tutto l’onere del disagio psichico della sezione Articolazione per la Tutela della Salute Mentale sulle spalle del personale di polizia penitenziaria”.
“I poliziotti penitenziari in servizio presso la Casa Circondariale di Belluno – proseguono i rappresentanti sindacali -, già provati da un’importante carenza di personale, auspicano un cospicuo incremento di unità operative in un prossimo futuro, ma soprattutto un corretto atteggiamento da parte dell’Amministrazione Penitenziaria e della ULSS 1 Dolomiti, provvedendo alle attuali mancanze, nell’attesa che la sezione psichiatrica venga spostata altrove. Ma soprattutto si augurano di non dover nuovamente mettere in atto gesta di protesta per far sentire la propria voce”. A maggio dell’anno scorso gli agenti di polizia penitenziaria avevano dato vita a un corteo e a un sit-in davanti alla Prefettura di Belluno per chiedere la chiusura della sezione Articolazione Salute Mentale della casa circondariale di Baldenich.

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