“Carlo Alberto Dalla Chiesa, una vita dedicata alla giustizia e alla lotta alla mafia e al terrorismo, che con grande dedizione, forza e capacità, affrontò i cambiamenti storici e politici di un’Italia impaurita da sequestri e attentati, ci lascia l’eredità morale di un uomo dello Stato, che dai tempi della Resistenza seppe scegliere come stare dalla parte giusta, credendo nella democrazia. Se oggi ancora in molti, specie quelli che in qualunque funzione pubblica giurano fedeltà alla Repubblica, si riconoscono nei suoi valori, vuol dire che in via Carini, a differenza di ciò che si disse allora, non è morta “la speranza degli italiani”. Lo sottolinea la Cisl in una nota nella ricorrenza di quel terribile 3 settembre 1982, in cui il Generale Dalla Chiesa fu assassinato, insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo.
“E’ essenziale per la Cisl ricordare l’impegno di figure come quella di Dalla Chiesa affinchè sempre più si affermi una cultura diffusa della legalità, che rigetti ogni forma di compromesso con la mentalità mafiosa e con quelle eversive, rafforzando democrazia, sviluppo, coesione sociale”.’