Dopo oltre quattro ore di ritardo rispetto all’orario previsto per l’avvio (ore 14.00), alle 18.30 si è tenuto presso il MIMIT a Roma l’incontro tra il Ministro Urso, gli enti locali e le organizzazioni sindacali. Nel corso della riunione, è stata presentata una pre-intesa interistituzionale sottoscritta da Regione Puglia, enti locali, Autorità Portuale, società DRI Italia e Ilva AS. Secondo quanto dichiarato dal Ministro, tale documento dovrebbe condurre a un accordo di programma entro la metà di settembre.
Il Segretario Generale FIM-CISL, Ferdinando Uliano e il Segretario Confederale Cisl Giorgio Graziani, hanno sottolineato che questa pre-intesa non è positiva, in quanto non chiarisce i tempi di realizzazione, le risorse necessarie e le modalità di attuazione del piano industriale. Il progetto che abbiamo sostenuto prevedeva tutte le condizioni per arrivare alla decarbonizzazione di Taranto entro otto anni, minimizzando l’impatto sociale e industriale.
Nell’attuale documento non vengono indicate le tempistiche né precisata la collocazione degli impianti di preridotto (DRI), che per noi devono essere realizzati a Taranto per garantire occupazione e sostenibilità industriale in un sito strategico. Non vi sono riferimenti alla verticalizzazione della produzione sia a Taranto che negli altri stabilimenti del gruppo, a partire da Genova e Novi Ligure.
Permangono inoltre incertezze sul ruolo dello Stato come garante del progetto e desta forte preoccupazione l’ipotesi di una suddivisione tra aree nord e sud dello stabilimento. Per noi è indispensabile mantenere l’integrità dell’attuale perimetro dell’ex Ilva.