Il Comitato Esecutivo della CISL riunitosi a Roma il giorno 15 ottobre 2025, ascoltata l’ampia ed articolata relazione della Segretaria Generale Daniela Fumarola, condividendone pienamente i contenuti, la approva unitamente ai contributi emersi dal dibattito. Esprime, altresì, piena condivisione a riguardo delle linee guida tracciate dalla relazione e, in conseguenza di ciò, investe i gruppi dirigenti dell’Organizzazione a tutti i livelli della responsabilità di proseguire e intensificare l’azione sindacale secondo gli obiettivi condivisi: crescita, lavoro di qualità, coesione sociale, diffusione della partecipazione nelle sue diverse forme, rinnovi contrattuali, a partire dai CCNL Federmeccanica, TLC, istruzione e ricerca, pubblico impiego e degli altri comparti produttivi, e conseguimento di un patto sociale nazionale, con specifiche declinazioni sul territorio e nei diversi comparti.
Il quadro europeo e internazionale impone scelte rapide e lungimiranti. In una fase segnata da rischi geopolitici e da trasformazioni profonde, l’Unione Europea rimane il nostro riferimento strategico: è, dunque, necessario un deciso rafforzamento del suo impianto, anche superando la regola delle decisioni unanimi, la revisione della proposta di programmazione finanziaria 2028-2034 e del patto di stabilità europei non coerenti con la sfida epocale di tenere insieme competitività e pilastro sociale, rafforzando gli investimenti sul capitale umano, energia, digitale, sostenibilità e industria. L’Italia deve porsi all’avanguardia di questa opera di rilancio della prospettiva comunitaria, contribuendo a costituire una “coalizione dei volonterosi” su economia, sociale e lavoro, come è già stato fatto per la difesa.
L’Europa unita è ancora un’isola di pace, ai cui confini si stanno cronicizzando guerre di cui non si intravede la fine. La tregua raggiunta in Medioriente grazie alla mediazione di USA e Paesi arabi, pur essendo di vitale importanza, rischia di essere l’eccezione che conferma la regola. Proprio per questo la CISL deve continuare a mobilitarsi attraverso la “Maratona per la Pace” già decisa nell’Esecutivo dell’8 ottobre scorso.
L’Esecutivo ribadisce il profilo della CISL, un sindacato autonomo dalla politica, riformista e negoziale, dialogante con tutte le parti disposte all’ascolto e al confronto. La CISL respinge polarizzazioni sterili e derive identitarie, confermando la centralità della contrattazione collettiva, della legalità e della responsabilità verso l’interesse generale. La confederalità è, per noi, il luogo in cui si ricompongono i bisogni del lavoro e del sociale in una piattaforma esigente, ma praticabile, capace di coniugare rappresentanza e risultati.
La CISL evidenzia come i lavoratori dipendenti e i pensionati abbiamo contribuito al gravoso risanamento della finanza pubblica attraverso il ben noto meccanismo del drenaggio fiscale, che, di fatto, ha consentito l’uscita anticipata del Paese dalla procedura di infrazione. È, dunque, giunto il momento di avviare un’altra stagione, basata su investimenti ad alto moltiplicatore sociale, a partire da competenze, innovazione e sanità, e una gestione della finanza pubblica che non sacrifichi più crescita e coesione.
Il rischio di un rallentamento del PIL nel triennio a venire e i paletti posti alla Finanza Pubblica dalle attuali regole comunitarie continuano a imporre la definizione di alcune priorità specifiche, tra cui: proseguire nell’alleggerimento della pressione fiscale a favore del ceto medio, concentrando la ricerca di nuove entrate sulle rendite speculative – finanziarie e immobiliari – e i settori che, nell’ultimo quinquennio, hanno realizzato consistenti profitti (banche, assicurazioni, aziende energetiche, aziende della logistica dell’ultimo miglio …) anche attraverso l’introduzione di un contributo di solidarietà; mettere da subito risorse nelle tasche degli italiani, defiscalizzando le tredicesime in pagamento a dicembre ed elevando il valore-soglia dei buoni pasto elettronici detassati a dieci euro; contrastare l’elevazione della soglia di reddito degli autonomi per accedere alla flat tax, espressione inaccettabile di sperequazione fiscale a danno di lavoratori dipendenti e pensionati; rafforzare la detassazione dei premi di risultato e introdurla per le indennità per lavoro disagiato contrattate collettivamente (notturno, a turni, festivo), escludendo soluzioni che indeboliscano il ruolo della contrattazione collettiva (detassazione di erogazioni unilaterali da parte dell’impresa); proseguire nel contrasto all’evasione e all’elusione fiscale; sostenere politiche di contrasto al disagio abitativo e per il diritto alla cada, promuovere una governancedell’“ultimo miglio” del PNRR orientata alla spesa utile e misurabile e costruire con le parti sociali un percorso per non perdere le risorse inoptate entro agosto 2026 e rilanciare investimenti in infrastrutture materiali e immateriali.
Nel lavoro pubblico rivendichiamo un fondo di perequazione a favore dei lavoratori delle funzioni locali (che hanno stipendi storicamente più bassi degli altri dipendenti pubblici). Per il pubblico impiego la scuola, l’università e la ricerca chiediamo rinnovi contrattuali tempestivi, percorsi di carriera trasparenti, la stabilizzazione dei precari “storici” e nuove assunzioni, premessa del rilancio dell’efficienza dei servizi; sul versante previdenziale, la difesa del potere d’acquisto dei trattamenti in essere, adeguandolipienamente all’inflazione; il rafforzamento delle forme di flessibilità in uscita (rifinanziando e allargando la platea dei potenziali beneficiari di Opzione Donna e APE sociale) e il congelamento generalizzato dell’aumento dell’età di pensionamento derivante dall’innalzamento della speranza di vita. Gli interventi sul versante previdenziale dovranno anticipare una riforma di carattere strutturale che rafforzi la previdenza complementare, ampli le opportunità di uscita volontaria dal lavoro, differenzi l’età pensionabile in base alla gravosità delle mansioni svolte, crei una pensione di garanzia per i giovani interamente in contributivo.
La CISL ritiene urgente che si dia vita a un piano industriale organico che affronti i dossier strategici delle filiere manifatturiere, che valorizzi la ZES sud, incrementando e estendendo il credito d’imposta relativo, e continui a sostenere la transizione tecnologica, condizionando gli incentivi erogati alle aziende al rispetto dei contratti collettivi sottoscritti dalle parti sociali comparativamente maggiormente rappresentative e a investimenti in formazione e qualità del lavoro, nonché a forme di partecipazione organizzativa per l’amplificazione degli effetti dell’innovazione.
Il Comitato Esecutivo, inoltre, chiede al Governo di mettere in campo tutte le azioni necessarie per affrontare le vertenze industriali nazionali, garantendo la salvaguardia occupazionale e produttiva, assicurando adeguati strumenti di sostegno al reddito e scongiurando processi di delocalizzazione, anche attraverso la promozione di nuove forme di relazioni industriali partecipate, capaci di coniugare responsabilità sociale e competitività del sistema produttivo nazionale.
È importante rafforzare la fase promozionale della legge sulla partecipazione, anche attraverso la stabilizzazione e l’adeguato finanziamento del fondo a supporto. Le strutture territoriali e categoriali si impegnano, parimenti, a diffondere le pratiche partecipative oltre le esperienze già in essere.
In parallelo, è necessario il rilancio delle politiche di welfare: più risorse al Servizio Sanitario Nazionale e alla non autosufficienza, strumenti concreti di conciliazione vita-lavoro e una dote per le lavoratrici madri che favorisca la conciliazione lavoro-famiglia, contrastando, quindi l’abbandono del lavoro in caso di maternità.
La manovra 2026 è per la CISL il primo passo verso un Patto Sociale di medio periodo fondato su incremento della produttività e redistribuzione, crescita dei salari e delle pensioni, adeguamento del welfare alle nuove sfide, partecipazione e lotta alle diseguaglianze sociali e territoriali. Le leve per la produttività sono chiare: competenze, capitale organizzativo, crescita dimensionale delle imprese, riduzione dei divari sociali e territoriali e partecipazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti ai processi decisionali e ai risultati.
Il Comitato Esecutivo impegna i gruppi dirigenti dell’Organizzazione a tutti i livelli a contribuire con iniziative specifiche alla grande campagna nazionale per un “Cammino della Responsabilità” finalizzato a raggiungere un Patto per il Paese, che ponga le basi per un futuro vivo, che non sia di gestione del declino dell’Italia e che si concluderà con una grande iniziativa nazionale.
Approvato all’unanimità
Così la Segretaria Generale della Cisl, Daniela Fumarola aprendo oggi a Roma con la sua relazione introduttiva i lavori del Comitato Esecutivo Confederale riunito presso l’Auditorium di via Rieti.