Si è tenuta oggi l’audizione presso la VI Commissione Finanze della Camera dei deputati, nell’ambito dell’esame del disegno di legge C.889, di conversione in legge del decreto legge n. 11 del 2023 recante misure urgenti in materia di “cessione dei crediti”, attraverso il quale il Governo ha interrotto immediatamente la possibilità di cedere i crediti relativi agli incentivi maturati con le ristrutturazioni abitative. E’ stato audito il segretario confederale Andrea Cuccello.
Questo provvedimento non mette la parola fine al superbonus e all’insieme delle agevolazioni riformate con la legge di Bilancio 2023, che rimangono operative, ma la possibilità di utilizzare le nuove detrazioni fiscali per le nuove ristrutturazioni abitative viene condizionata alla capienza delle dichiarazioni fiscali dei committenti e delle tasse dovute all’erario che, per la stragrande parte dei contribuenti, risultano inferiori rispetto alle rate annuali delle detrazioni maturate. Abbiamo sottolineato il rischio che, uscendo di colpo da una stagione di forti incentivazioni, come conseguenza del blocco della cessione dei crediti d’imposta o lo sconto in fattura, sarebbe uno choc di difficile gestione per tutto il sistema economico del Paese. Il provvedimento di fatto, così come costruito oggi, bloccherebbe la domanda e l’eventuale recupero in 10 anni implicherebbe l’anticipazione delle spese da parte di tutti i committenti, rendendo infattibili i lavori nella gran parte dei condomini, solitamente più bisognosi di interventi perché più energivori. Abbiamo auspicato di rientrare in un sistema finanziariamente sostenibile, onde evitare un’ecatombe tra le imprese edili, quelle dell’indotto, i lavoratori occupati, le famiglie, le banche e gli acquirenti dei crediti (tra cui anche molti enti pubblici) favorendo un domino di insolvenze che riporterebbe alla memoria l’esplosione della bolla dei sub-prime del 2008.
La Cisl ha indicato l’urgenza e la necessità rispetto all’apertura di un tavolo tecnico di confronto presso il ministero dell’Economia e delle finanze a cui partecipino le parti sociali, sindacati e associazioni di categoria, le rappresentanze degli amministratori condominiali, l’agenzia delle entrate e l’Abi, allo scopo di far chiarezza sulla situazione effettiva ed articolare le proposte necessarie a risolvere le principali criticità.