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Infrastrutture. Cuccello: “Modifiche al codice appalti rappresentano un passo avanti. Valorizzare offerta economicamente più vantaggiosa, limitare subappalto a monte, contrastare dumping sociale e contrattuale garantendo applicazione contratti nazionali più rappresentativi”

Pubblicato il 24 Set, 2024

Oggi si è svolto un importante incontro presso il Ministero delle Infrastrutture, alla presenza del Ministro Matteo Salvini, insieme a rappresentanti delle associazioni datoriali e sindacali, per discutere delle nuove prospettive e delle sfide legate al correttivo del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici del 2023. Durante l’incontro, sono state presentate dal ministero, slide sui temi oggetto del correttivo al codicetra tra i quali: DIGITALIZZAZIONE, EQUO, COMPENSO, CONSORZI, PPP PROJECT FINANCING, TUTELE LAVORISTICHE, ESECUZIONE DEL CONTRATTO, REVISIONE PREZZI, QUALIFICAZIONE STAZIONI APPALTANTI.
“Come Cisl, abbiamo sottolineato che il nuovo Codice ha già introdotto strumenti essenziali come il Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc) e i criteri di congruità della manodopera”, sottolinea il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello. “Questi strumenti rappresentano un passo fondamentale per garantire legalità e sicurezza nei lavori pubblici.
Abbiamo convenuto che la Digitalizzazione è utile per rendere più trasparente il monitoraggio delle pratiche di appalto e ridurre gli oneri burocratici, così come va ampliato il numero delle stazioni qualificate ad oggi 4353, così come è necessario investire in formazione e supporto per garantire che anche le piccole entità possano operare efficacemente nel mercato degli appalti.
La Cisl ha anche evidenziato la necessità di rivedere i criteri di affidamento degli appalti. Attualmente, la maggior parte degli affidamenti si basa sul costo, ma dovrebbe essere valorizzata l’offerta economicamente più vantaggiosa, integrando parametri di sostenibilità e qualità ambientale. È essenziale anche rendere effettivo l’articolo 1 del Codice, affinché ogni appalto consideri non solo il prezzo, ma anche l’impatto ambientale e sociale delle opere.
In merito allo scorporo dei costi della manodopera, abbiamo ribadito l’importanza di applicare questa normativa per incentivare la competizione qualitativa e garantire l’impiego di operatori che rispettino criteri di efficienza e sostenibilità e sicurezza nei luoghi di lavoro e che a tal proposito va creato un legame con la recente normativa della Patente a Crediti.
Abbiamo sottolineato la necessità di limitare il subappalto a monte, in fase di gara, incentivando la crescita sostenibile delle PMI attraverso aggregazioni stabili di impresa, mediante incentivi fiscali e criteri premiali, per garantire un mercato degli appalti sano e sostenibile.
Per la Cisl, è fondamentale, rispetto all’applicazione dell’articolo 11, contrastare il dumping sociale e contrattuale, garantendo l’applicazione dei contratti nazionali più rappresentativi come fonti principali delle previsioni normative ed economiche a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Abbiamo chiesto al Ministro Salvini di farsi promotore di un incontro con le associazioni dei datori di lavoro e le organizzazioni sindacali ed Anac, prima dell’approvazione del correttivo, che dovrebbe avvenire entro un mese circa, a partire da oggi.
È centrale la limitazione del subappalto a un solo livello per le lavorazioni ad alto rischio, valorizzando gli affidamenti basati sull’offerta economicamente più vantaggiosa.
In conclusione, le modifiche introdotte dal D.lgs. 36/2023 rappresentano un passo avanti, ma abbiamo sottolineato la necessità di cogliere l’opportunità della discussione sul correttivo per migliorare il controllo sul subappalto e valorizzare le professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti.
Il nostro auspicio è che, al termine di questo percorso, si possa finalmente intraprendere la strada della stabilità normativa, un obiettivo fondamentale che il Codice dei Contratti non ha mai realmente raggiunto”.

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