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Iniziativa a Trieste della Cisl Friuli Venezia. Sbarra. “Il governo deve dirci con chiarezza se crede ancora nel dialogo con il sindacato”

Pubblicato il 21 Mar, 2023

“Oggi l’esigenza che ha il sindacato confederale italiano è di parlare con le persone, di spiegare e argomentare ai lavoratori e ai pensionati il senso delle nostre priorità e rivendicazioni. E’ la ragione per la quale ci incontreremo con Cgil e Uil per definire un percorso di assemblee nei luoghi di lavoro e di iniziative nei territori finalizzate a spingere sul governo per far ripartire il confronto e il dialogo sociale. Con il Pnrr l’Italia ha l’opportunità di cambiare il suo modello di crescita e di sviluppo. Non possiamo sprecare questa occasione storica. Dobbiamo concorrere tutti alla sua attuazione attraverso una governance autenticamente partecipata”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, a margine di un incontro a Trieste organizzato dalla Usr Cisl Friuli Venezia Giulia con il presidente della Regione, Fedriga.

“Il Paese -ha proseguito Sbarra- ha davanti a se’ sfide complicate e difficili. Solo attraverso il confronto e il dialogo sociale possiamo creare le condizioni della ripartenza del Paese, risollevandolo dalle macerie dell’emergenza sanitaria, energetica, economica e sociale. Il governo deve dirci con chiarezza se crede ancora nel dialogo con il sindacato. Se la risposta è sì, dia risposte immediate. Diversamente, siamo pronti a valutare iniziative unitarie di mobilitazione”.
“Chiediamo al Governo di misurarsi con noi per un sistema fiscale che abbia un profilo redistributivo e progressivo. Siamo contrari all’ipotesi di flat tax, perché in quella circostanza la redistribuzione avviene dal basso verso l’alto, non è equa, non c’è principio di solidarietà. Per questo aspettiamo di avviare un confronto efficace con il Governo: la legge delega ha un cammino lungo, serviranno almeno due anni. Ci sono le condizioni per recuperare un confronto di merito. Al Governo abbiamo lamentato intanto una questione di metodo – ha detto – non si può convocare il sindacato a poche ore dalla riunione del Cdm solo per una informativa un po’ parziale, sommaria, lacunosa. C’è da recuperare il metodo e dobbiamo confrontarci sul merito della riforma. La prima azione da fare è contrastare l’evasione e l’elusione fiscale. E poi dobbiamo costruire un sistema fiscale che alleggerisca il prelievo sui redditi medio bassi da lavoro e da pensione. Inoltre bisogna detassare i frutti della contrattazione soprattutto legandoli ai premi di produttività e agli accordi di welfare, dobbiamo alzare la soglia dei fringe benefit per consentire alle imprese di sostenere i propri collaboratori a causa dell’inflazione, dobbiamo costruire una strategia finalizzata al taglio del cuneo fiscale.
La riforma Fornero è sbagliata e va cambiata perchè ha alzato un muro di rigidità in uscita dal mercato del lavoro. Bisogna restituire al sistema flessibilità, equità, stabilità delle regole. Le pensioni non sono una regalia ma salario.”

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