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Inps. Sbarra: “Cresce il lavoro stabile, ma va alimentato portando a termine le riforme PNRR su istruzione e politiche attive”                

Pubblicato il 22 Giu, 2023

“I dati pubblicati oggi dall’Inps sono relativi ai flussi di assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro nel primo trimestre dell’anno e confermano i dati istat, pubblicati una settimana fa, riferiti allo stesso periodo, che registrano però i numeri di stock, cioè la consistenza complessiva degli occupati e dei disoccupati”. Lo dichiara in una nota il leader della Cisl Luigi Sbarra.

“Da entrambe le prospettive la fotografia è la stessa: l’occupazione continua a crescere e i livelli pre covid sono stati superati, ma con una importante e positiva inversione di tendenza: ciò avviene con un saldo annuo positivo dei contratti a tempo indeterminato pari a +386.000 unità, mentre per l’insieme delle altre tipologie contrattuali la variazione è molto inferiore, pari a + 88.000 unità, di cui 23.000 apprendisti.

Da metà del 2022 la crescita dell’occupazione continua ad orientarsi fortemente verso contratti stabili, sia perché le imprese assumono direttamente a tempo indeterminato sia perchè trasformano i precedenti contratti a termine in contratti stabili. Tali comportamenti rispecchiano non solo il consolidarsi della ripresa economica ma anche il crescente fenomeno del mismatch di competenze, che spinge i datori di lavoro a non lasciarsi sfuggire il lavoratore adatto quando lo trovano. Appare del tutto insufficiente, quindi, la lettura del mercato del lavoro italiano che offrirebbe ai giovani solo contratti precari.

La realtà è  più complessa: la demografia avversa è ovviamente parte significativa della mancanza di competenze, ma va anche sottolineato che da sempre mancano in Italia, da una parte l’attenzione alla formazione delle competenze richieste dal mercato, a partire dall’orientamento scolastico e formativo, dall’altra un investimento effettivo sulle politiche attive. Ora finalmente nel PNRR ci sono le risorse e le riforme che servono su entrambi questi terreni.

Chiediamo pertanto al governo di accelerare il più possibile per non trovarci con un largo bacino di  lavoratori con competenze inadeguate ed obsolete, che sono la principale causa dei lavori sottopagati o in nero nonché dell’ampio numero di neet. Anche perché in diversi settori la carenza di figure con adeguate professionalità potrebbe presto diventare un freno alla crescita economica”.

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