“I dati Istat di aprile confermano il trend positivo degli occupati, che sfiorano i 24 milioni, mentre 5 anni fa erano 23.288.000. L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, e nel contempo calano disoccupati e inattivi”. Lo dichiara il segretario confederale della Cisl Mattia Pirulli. “Resta significativa la percentuale di assunzioni con contratti atipici, come mostra il Rapporto Inapp Plus presentato oggi, ma è comunque in riduzione rispetto al passato. Inoltre se nel dato di stock dell’Istat la percentuale di occupati a termine si riduce di quasi il 3% nell’ultimo anno, significa che sempre più queste assunzioni vengono trasformate in lavoro stabile.
L’Inapp segnala però una certa diffusione, tra i giovani, di proposte di lavoro sottopagato e con mansioni modeste, motivo per cui si evidenzia il desiderio di lasciare quei lavori che esigono molto in termini di orario, ma non compensano dal punto di vista retributivo, della sicurezza dell’impiego, della crescita professionale, della flessibilità oraria. Ciò conferma una contraddizione del mercato del lavoro italiano dove convivono aziende produttive e innovative che non trovano i profili richiesti, e aziende che non offrono adeguate condizioni di lavoro e retributive, motivo per cui donne e giovani spesso rifiutano il lavoro o si dimettono, in cerca di condizioni migliori, condizioni alle quali, però, non sempre possono aspirare concretamente, perché non in possesso delle competenze richieste, in un circolo vizioso da cui non è semplice uscire se non con forti investimenti in formazione e politiche attive del lavoro”.
Istat. Pirulli: “L’occupazione stabile continua a crescere, ma occorre rafforzare formazione e politiche attive”
