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Contratti. Furlan: “Confindustria e sindacati hanno un ruolo di grande responsabilità. Dobbiamo ritornare allo spirito del patto per la fabbrica”

Pubblicato il 17 Ott, 2020

Così la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan in collegamento da Genova con l’assemblea dei Giovani di Confindustria. “Avevo chiesto al presidente Bonomi un segnale importante, che lui ha dato, aiutando, insieme a tutti noi, a sbloccare una trattativa che era lì ferma da 14 anni, quella della sanità privata. Ecco, il nostro ruolo deve essere esattamente questo: trovare le soluzioni, sostenere l’azione delle categorie datoriali e sindacali per creare le condizioni dei nuovi contratti. Il contratto è fondamentale per un atto di giustizia sul reddito dei lavoratori, ma anche per gestire tutti quei processi che la stessa digitalizzazione del lavoro comporterà. Il contratto è fondamentale per gestire la formazione dei lavoratori: quindi non va banalizzata una discussione così seria. Noi ci siamo dati alcuni criteri importanti attraverso il patto della fabbrica, credo che dobbiamo ritornare, ripartire da li’ ha ribadito”.

Si è poi espressa sullo sblocco dei licenziamenti: “Credo che il Ministro Patuanelli abbia sbagliato momento: si alzano i dati della pandemia, abbiamo una preoccupazione ovviamente crescente sui posti di lavoro, superati ormai i 10 mila contagi al giorno e come se niente fosse parliamo di sblocco dei licenziamenti. Se qualcuno vuole creare un disastro sociale questo mi sembra essere davvero il modo che porterà a tutto questo. Abbiamo bisogno di tranquillizzare le persone, non di creare stati d’ansia totali che associano all’incertezza sullo stato di salute, all’incertezza sanitaria, anche quella sul lavoro. Prima di parlare di sblocco dei licenziamenti io vorrei che il governo convocasse le parti sociali esattamente come ha fatto incessantemente da marzo a maggio, per sapere quando partono finalmente le riforme fondamentali, quella degli ammortizzatori sociali, la riforma pensionistica e soprattutto quando realizziamo la riforma delle politiche attive per il lavoro, per sapere nelle aziende in crisi come accompagniamo le persone verso un nuovo lavoro. Liberalizzare i licenziamenti penso sia il modo più sbagliato per ottenere tutto questo. Credo che di provocazione in provocazione invece che contribuire alla crescita del Paese si creino nuovi disastri e ce n’è già abbastanza”.
“Il Premier Conte convochi le parti sociali come aveva fatto nei mesi scorsi. Aumentano i casi di pandemia e si fa crescente la preoccupazione sui posti di lavoro. Bisogna discutere insieme i provvedimenti e le riforme economiche di cui il paese ha bisogno” ha concluso la leader della Cisl.

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