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G20 del lavoro. Cgil Cisl Uil incontrano il Ministro Orlando. Sbarra: “Incontro positivo. Nella dichiarazione finale ci sia un forte richiamo ai diritti fondamentali della persona e alla sicurezza”

Pubblicato il 16 Giu, 2021

“E’ stato un incontro positivo. Abbiamo precisato che nella dichiarazione finale ci sia un forte richiamo al tema dell’applicazione dei diritti fondamentali della persona nel mondo del lavoro”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra uscendo dall’incontro con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando sul G 20 che si terrà a Catania il 23 giugno. “Deve essere chiaro – ha detto il leader della Cisl – il principio che dalla pandemia si esce attraverso un nuovo modello sociale di sviluppo che metta al centro il valore, la qualità e la stabilità del lavoro. Ecco perché tutte le risorse non possono che avere come obiettivo l’incremento dell’occupazione netta. Bisogna investire sul lavoro e sulle persone”, ha detto ribadito ricordando l’importanza dell’investimento sulle competenze e sulla formazione”.


Nel ricordare poi che “i segnali di ripresa economica sono ancora timidi e disomogenei” e che quindi “è necessario concludere la riforma degli ammortizzatori sociali prima dello sblocco dei licenziamenti” il leader della Cisl ha confermato la richiesta di Cgil Cisl e Uil al Governo di prorogare il blocco dei licenziamenti fino a ottobre per tutte le aziende. “Per noi l’obiettivo – ha detto – è zero esuberi e zero licenziamenti. Continuiamo a sollecitare il governo ad aprire un confronto con il sindacato, con le parti sociali per agevolare una proroga, una continuità del blocco licenziamenti almeno fino alla fine di ottobre. Chiediamo questo – spiega – per due motivi: da un lato serve ancora un po di tempo per cambiare e riformare il sistema degli ammortizzatori sociali, avviare le politiche attive, finanziare il piano nazionale sulla formazione. Il secondo tema è dare maggiore profondità e consistenza agli investimenti pubblici e privati”. Secondo Sbarra “i timidi segnali di ripresa economica che si stanno avvinando sono ancora deboli e disomogenei tra settori e aree geografica: occorre consolidare e rafforzare la ripresa economica e per questo diciamo che l’obiettivo per noi resta zero esuberi e zero licenziamenti. Più che sbloccare i licenziamenti, il governo pensi a sbloccare gli investimenti e a rilanciare una visione strategica per la crescita lo sviluppo e il lavoro”, ha precisato il leader della Cisl.
“Ecco perche’ – ha ribadito – tutte le risorse che il Paese e l’Europa è impegnata a investire nei prossimi 5-6 anni non possono non avere come obiettivo l’incremento dell’occupazione netta soprattutto per giovani, donne e alcune aree geografiche e territoriali”. La Cisl ha anche “puntualizzato che nella dichiarazione ci deve essere un forte richiamo agli impegni per il lavoro digitale, smart working, e tutta questa regolazione va riportata nel perimetro delle buone relazioni sindacali e contrattuali. Vediamo un eccesso di regolamentazione legislativa che rischia di indebolire le tutele e i diritti delle persone”. Ci deve inoltre essere “un forte richiamo al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Serve un grande riconoscimento all’investimento sul tema della formazione, delle competenze delle politiche attive perché solo in questo modo riusciamo a governare il disallineamento che molte volte registriamo tra domanda e offerta di lavoro. Investire sulle persone e sul lavoro significa cerare una condizione di piena occupazione”, ha concluso.

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