Dichiara Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto Cisl. “I dati testimoniano come in questi anni sia in crescita il valore della contrattazione aziendale finalizzata ad alzare i salari in rapporto alla produttività e ci spronano a sviluppare e a irrobustire questa strategia contrattuale. Questa è la vera ‘tassa piatta’ che ci piace, quella che aumenta i salari reali e il welfare percepito dai lavoratori a fronte degli oltre 40mila accordi aziendali che il sindacato è riuscito a negoziare in questi anni”.
“Chiediamo a questo governo – continua Sbarra – di aprire un confronto con tutte le parti sociali per riflettere su come stimolare ulteriormente lo sviluppo della contrattazione decentrata. Nonostante il nostro impegno quotidiano esistono troppe aree produttive e del paese (in particolare Pmi, microaziende e Sud) nelle quali sono troppo pochi i lavoratori raggiunti da questi benefici fiscali. Siamo pronti a definire accordi innovativi che possano, tramite soprattutto la contrattazione territoriale, moltiplicare il numero di imprese e di lavoratori coinvolti già dal 2019. Ma anche il governo può e deve fare di più: portare a ‘tasse zero’ i premi salariali contrattati che incrementano la produttività è possibile ed è una buona ricetta per curare le croniche malattie dell’economia e del lavoro italiano. Rilanciare la produttività del sistema economico e i salari reali dei lavoratori è una priorità certamente superiore alla definizione di una legge sul salario minimo legale o di politiche fiscali tese a sgravare i redditi alti e che dovrebbe coinvolgere in modo più attivo e generativo parti sociali e governo”.