“La CISL esprime profondo cordoglio per la morte del giovane rider di 18 anni avvenuta ad Andria e vicinanza ai familiari colpiti da questa tragedia che non può lasciare indifferenti. La perdita di una vita così giovane, spezzata mentre cercava di guadagnarsi da vivere, è un monito severo e inaccettabile”. E’ quanto sottolinea il segretario confederale della Cisl Mattia Pirulli.
“È ora di smettere con i rinvii e assumere decisioni concrete: la sicurezza dei rider e di tutti i lavoratori delle piattaforme digitali deve diventare una priorità assoluta.
I rischi che ogni giorno questi giovani affrontano sono noti: tempi di consegna serrati, traffico urbano caotico, mezzi spesso non adeguati o non in perfette condizioni, mancanza di formazione e di dispositivi di protezione. Non è tollerabile che dignità e incolumità vengano sacrificate alla logica del profitto e della velocità.
Per questo la CISL chiede con forza una campagna di formazione mirata per tutti i rider, in particolare sulla sicurezza stradale e sulla prevenzione dei rischi; la corretta fornitura di dispositivi di protezione certificati (caschi, giubbotti catarifrangenti, illuminazione e segnalazione adeguata); sostegno per la manutenzione dei mezzi utilizzati affinché siano sempre in condizioni di circolare in sicurezza.
Alle aziende di delivery chiediamo di assumersi pienamente la responsabilità sociale che compete a chi trae profitto dal lavoro dei rider. Alle istituzioni chiediamo un impegno immediato per inasprire i controlli e aprire un confronto urgente, che metta al centro la sicurezza e la dignità del lavoro.
La morte di un ragazzo di appena 18 anni non può essere derubricata a semplice fatto di cronaca: è una ferita collettiva. La CISL continuerà a battersi perché i rider e tutti i lavoratori possano svolgere la propria attività senza dover mettere a rischio la vita”.