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Lavoro. Pirulli: “Da Confcommercio valorizzato il ruolo dei corpi sociali. Serve patto su produttività, salari, sicurezza e rispondere a carenza di competenze”

Pubblicato il 11 Giu, 2025

“Gli occupati in Italia raggiungono i 24,2 milioni (+2,1 milioni rispetto a gennaio 2021). Cresce anche la fiducia: quella dei consumatori sale da 92,7 a 96,5 punti e quella delle imprese da 91,6 a 93,1. In aumento anche il clima di fiducia nei servizi di mercato (da 91,4 a 94,5), nel commercio al dettaglio (da 101,8 a 102,8) e nel manifatturiero (da 85,8 a 86,5). La produzione industriale registra un +1% mensile, trainata dai beni di consumo. Apprezziamo le parole del Presidente Sangalli, riprese dal Ministro Urso, sul ruolo dei corpi intermedi”, ha dichiarato il Segretario confederale CISL Mattia Pirulli.

Il dialogo sociale e la partecipazione delle parti sociali sono fondamentali per la crescita e la coesione del Paese. Costruire un grande patto sociale, valorizzando il ruolo di sindacati e associazioni datoriali è per la Cisl la strada giusta per affrontare le grandi sfide, dalla transizione digitale ed ecologica al rilancio della produttività e dei salari, alla sicurezza sul lavoro che rimane la priorita’. Le retribuzioni contrattuali a marzo 2025 crescono del 4% su base annua, con forti incrementi nei settori alimentare (+7,8%), metalmeccanico (+6,3%) e commercio (+6,1%). I dati ISTAT confermano l’efficacia della contrattazione collettiva”, ha aggiunto Pirulli. “È fondamentale accelerare i rinnovi contrattuali ancora in sospeso e investire nella contrattazione decentrata per valorizzare la produttività.
Il presidente Confcommercio Sangalli segnala una carenza di 260mila lavoratori qualificati nel terziario. Tra le figure più richieste: commessi, macellai, camerieri, cuochi, barman, gelatai, addetti alle pulizie e al riassetto delle camere. La carenza di manodopera qualificata è un paradosso del nostro mercato del lavoro”, ha commentato ancora Pirulli. “Serve una grande alleanza delle forze sociali per rilanciare formazione professionale e politiche attive. Come CISL crediamo che solo investendo nelle competenze si possa colmare questo gap e sostenere la crescita economica del Paese”.

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