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Lavoro. Romani: “Evitare soluzioni semplicistiche ma spingere su crescita economica sostenibile, rafforzamento di politiche attive e competenze, occupazione femminile”

Pubblicato il 27 Gen, 2023
  • “I dati della Nota congiunta Ministero del lavoro, Banca d’Italia, Anpal confermano che in un contesto di ripresa caratterizzato da elevata incertezza quale era quello del 2021, la crescita occupazionale è avvenuta soprattutto con contratti a tempo, mentre nel 2022, con una ripresa consolidata, si è fortemente orientata verso contratti stabili, anche a causa di strozzature nel reperimento delle professionalità richieste”. E’ quanto sottolinea il segretario confederale della Cisl, Giulio Romani. “Da ultimo, il rallentamento di fine anno fa temere che la stessa scarsità di professionalità stia rischiando di diventare un freno alla crescita tout court e, insieme all’altra strozzatura nelle catene di approvigionamento globali e all’inflazione, potrebbe portarci ad una inversione di tendenza rispetto a quest’ultimo biennio in cui sono stati creati quasi un milione di posti di lavoro. Tra i dati meritevoli di riflessione troviamo che la crescita del biennio è disomogenea sia tra settori, ad esempio il comparto turistico è ancora al di sotto dei livelli pre-covid, sia a livello territoriale, con l’occupazione nel Mezzogiorno che è cresciuta molto meno del Centro-Nord, sia a livello di genere, restando elevatissimo il divario tra occupazione maschile e femminile. Questi dati, insieme a quelli sull’aumento delle dimissioni, che ci parlano di lavoratori in cerca di condizioni lavorative più adeguate alle loro nuove priorità, delineano un quadro complesso, non scevro da apparenti paradossi, da analizzare senza semplificazioni.
    Invece il dibattito sul lavoro in Italia appare da anni polarizzato sulla disputa tra chi vuole allargare la flessibilità delle tipologie contrattuali e chi la vuole restringere. La Cisl è da sempre convinta che il lavoro non si crei con le leggi ma con politiche che assicurino una crescita economica equilibrata e sostenibile e che gli interventi sul lavoro debbano avere come principali linee guida il passaggio dalle sole tutele sul posto di lavoro alle tutele nel mercato del lavoro, il sostegno all’occupazione femminile, la centralità della contrattazione collettiva. Pertanto chiediamo che il Governo si concentri sull’attuazione del Piano nuove competenze, sul rafforzamento dei Centri per l’Impiego, sugli incentivi alle aziende che introducano con accordo sindacale misure di conciliazione e condivisione del lavoro di cura”.

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