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Lavoro. Sbarra: “E’ stato un vertice molto combattuto, intenso. Quando il governo attiva come modello e metodo il dialogo con le parti sociali i frutti si raccolgono”

“Giudizio positivo” del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra sull’incontro di ieri con il Governo sulla proroga del  blocco dei licenziamenti.  “E’ stato un vertice molto combattuto, intenso – ha dichiarato stamani il leader della Cisl ai microfoni di Radio Anch’io – ma il risultato dà vita ad interventi di miglioramento, di rafforzamento dei contenuti del decreto sostegni bis che prevedeva proprio oggi  l’uscita generalizzata dal blocco dei licenziamenti. Abbiamo anche migliorato  i contenuti della mediazione che il governo  qualche giorno fa aveva trovato  sulla cabina di regia” ha detto il leader della Cisl spiegando che “il risultato di questo confronto  è articolato in particolare su quattro punti: confermata la volontà da parte del Governo di modificare il decreto sostegni bis con un uscita selettiva dal blocco dei licenziamenti, prosegue la proroga della cassa covid  nel settore tessile, moda,  che sono i settori che stanno soffrendo più di altri  pesantemente la crisi economica  e sociale. Vengono introdotte  nuove 13 settimane di cassa integrazione  gratuita per  tutte le imprese che hanno aperte crisi aziendali al Ministero dello sviluppo economico  ma anche per piccole  vertenze che giacciono in una condizione di istruttoria presso le prefetture e le ragioni. E poi c’è questo  importante avviso comune tra il sindacato confederale, Confindustria, Confapi  sul tema della cooperazione  con il patrocinio del  Governo, dove gli imprenditori si impegnano, prima di avviare il percorso per  una risoluzione dei rapporti di lavoro, ad utilizzare, attraverso la contrattazione aziendale, territoriale, nazionale,  tutti gli strumenti alternativi ai licenziamenti. Il sistema datoriale  assicura così l’impegno di orientare,  raccomandare, sollecitare le  proprie aziende associate, prima di avviare  percorsi finalizzati alla risoluzione del rapporto di lavoro, a confrontarsi con le organizzazioni sindacali, nel territorio, nei luoghi di lavoro, per produrre  intese  finalizzate ad utilizzare alcuni strumenti  previsti dalla legislazione vigente e in arrivo con il nuovo decreto  come il  ricorso alla cassa integrazione, l’utilizzo  dei contratti di solidarietà ed anche  accordi di riduzione dell’orario di lavoro. L’obiettivo è quello  di contenere eventuali licenziamenti e di gestire  con un quadro di relazioni sindacali responsabili e partecipative  questa fase di crisi”

Il premier Draghi? ”Una personalità autorevolissima, sobria ma che guarda in maniera pragmatica, concreta, alla  realizzazione dei risultati. Con questo Governo in questi mesi abbiamo centrato traguardi ed obiettivi importanti. Pensiamo ad esempio al Patto sulla pubblica amministrazione del 10 maggio , ai due accordi sulla salute e sicurezza e sulle vaccinazioni nei luoghi di lavoro di Aprile, all’accordo sulla scuola , e ieri questa importante intesa che scongiura valanghe di  licenziamenti nelle prossime settimane. Quando  il governo attiva come modello  e metodo il dialogo con le parti sociali i frutti si raccolgono. Quando invece si lascia andare  a soluzioni unilaterali i problemi arrivano, come avvenuto per la vicenda del Decreto sostegni bis. Perché questa intesa di ieri sera può rappresentare  un modello, un metodo nuovo  per sostenere  insieme la  ripartenza e la ricostruzione del Paese.

Quanto alla riforma degli ammortizzatori sociali “il ministro  Orlando  si è posto l’obiettivo di chiudere questa fase  di cambiamento e di riforma degli ammortizzatori sociali entro il mese di luglio. Noi siamo pronti, – ha detto Sbarra –  abbiamo dato contributi, proposte, presentando documenti ed elaborazioni  unitarie, però aspettiamo di  conoscere quale è la  vera proposta del governo.  Noi ieri sera abbiamo confermato  la volontà  al presidente Draghi  di andare in profondità con il confronto per giungere a questi tre importanti  traguardicambiare gli ammortizzatori sociali,  avviare le politiche attive, finanziare un grande piano nazionale  per la formazione  e la crescita delle competenze” ha concluso.

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