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Pensioni. Sbarra: “Discutere con il Governo il cammino delle riforme. Serve un’alleanza tra sindacati ed imprese per cambiare il Paese”

Pubblicato il 22 Ott, 2021

“Il dialogo con il Governo è un po’ complicato. Abbiamo avuto alterni momenti di confronto, il Governo che ci piace è quello che dialoga con le parti e porta a risultati importanti. Ci piace il Governo che discute con il sindacato e che arriva a una sintesi importante con il patto sul lavoro pubblico – ha aggiunto – quello dell’accordo sulla scuola. Quello che dice che ci sono le condizioni per un moderno patto sociale”. Lo ha detto oggi a Napoli il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, al Convegno dei giovani industriali di Confindustria.

“Non ci piace il Governo che si chiude e decide in modo solitario. Vogliamo discutere il cammino delle riforme ed entrare nel merito della legge di stabilità“. E definisce “gravi e preoccupanti” le “notizie di alcuni ministri che anticipano proposte sule sistema pensionistico che noi consideriamo assolutamente irricevibili, sia nel metodo che nel merito. Vediamo indiscrezioni giornalistiche di ministri che anticipano formule assolutamente sbagliate. Dobbiamo costruire una riforma complessiva, con un confronto vero a palazzo Chigi, alla presenza del premier Draghi“. Il tema della previdenza e delle pensioni “impone una riflessione e un confronto adeguato con il governo, perché – precisa il segretario della Cisl – abbiamo la necessità di un cambiamento forte nella prospettiva di non penalizzare intere generazioni di lavoratrici e di lavoratori e di stimolare anche una forma di turnover”.

Per Sbarra le pensioni non devono essere considerate come “un privilegio o un lusso, ma come un giusto e sacrosanto diritto delle persone dopo un’intensa attività lavorativa. Abbiamo presentato le nostre proposte da mesi al ministro del Lavoro, aspettiamo che il governo attivi un confronto serio, vero, sui contenuti della nostra piattaforma unitaria che abbiamo presentato. Non accenniamo a Quota 100 – ricorda – ma diciamo chiaramente che bisogna assicurare forme di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro. La nostra piattaforma è molto articolata, ben costruita, ecco perché è sbagliato lasciarsi andare in fughe in avanti”.

“C’è una sola rotta per uscire dalla tempesta e cambiare il paese: responsabilità, dialogo, partecipazione. Quando le istituzioni coinvolgono le forze economiche e sociali organizzate, i risultati arrivano. È così che abbiamo superato le fasi più buie della nostra vicenda nazionale, dal dopoguerra al terrorismo, fino alla crisi politica ed economica dei primi anni ‘90”.

“È insieme che abbiamo affrontato e risolto alcune delle questioni più spinose dell’ultimo anno e mezzo, a cominciare dalla ripartenza dell’attività produttiva, i protocolli sulla sicurezza, il loro aggiornamento, l’accordo sulle vaccinazioni in azienda, la firma di tanti contratti nazionali innovativi, la condivisione di migliaia di accordi aziendali, l’avviso comune di fine giugno contro i licenziamenti, fino alla comune assunzione di responsabilità intorno all’urgenza di mandare in profondità la campagna vaccinale introducendo l’obbligo alle immunizzazioni. Ora bisogna dare un impulso ulteriore a questo cammino, renderlo strutturale per raccogliere le sfide epocali che abbiamo di fronte. È il tempo della responsabilità e della coesione. Ma anche dell’innovazione e del coraggio. Non della conservazione. È necessario il coraggio della responsabilità di fronte al cambiamento.

Questo è l momento di lanciare, insieme, un messaggio di fiducia e di speranza attraverso una grande Alleanza tra lavoro e Impresa sui temi delle nuove politiche industriali, degli investimenti in ricerca, innovazione, formazione delle nuove competenze, allargare il perimetro di un fronte sociale per le riforme economiche che incalzi e accompagni il Governo nella “giusta transizione” a un’ economia sociale di mercato più solidale, competitiva, adattiva”.

“Il dialogo con il Governo è un po’ complicato. Abbiamo avuto alterni momenti di confronto, il Governo che ci piace è quello che dialoga con le parti e porta a risultati importanti. Ci piace il Governo che discute con il sindacato e che arriva a una sintesi importante con il patto sul lavoro pubblico – ha aggiunto – quello dell’accordo sulla scuola. Quello che dice che ci sono le condizioni per un moderno patto sociale”

“Non ci piace il Governo che si chiude e decide in modo solitario. Vogliamo discutere il cammino delle riforme ed entrare nel merito della legge di stabilità“. E definisce “gravi e preoccupanti” le “notizie di alcuni ministri che anticipano proposte sule sistema pensionistico che noi consideriamo assolutamente irricevibili, sia nel metodo che nel merito. Vediamo indiscrezioni giornalistiche di ministri che anticipano formule assolutamente sbagliate. Dobbiamo costruire una riforma complessiva, con un confronto vero a palazzo Chigi, alla presenza del premier Draghi“. Il tema della previdenza e delle pensioni “impone una riflessione e un confronto adeguato con il governo, perché – precisa il segretario della Cisl – abbiamo la necessità di un cambiamento forte nella prospettiva di non penalizzare intere generazioni di lavoratrici e di lavoratori e di stimolare anche una forma di turnover”.

Per Sbarra le pensioni non devono essere considerate come “un privilegio o un lusso, ma come un giusto e sacrosanto diritto delle persone dopo un’intensa attività lavorativa. Abbiamo presentato le nostre proposte da mesi al ministro del Lavoro, aspettiamo che il governo attivi un confronto serio, vero, sui contenuti della nostra piattaforma unitaria che abbiamo presentato. Non accenniamo a Quota 100 – ricorda – ma diciamo chiaramente che bisogna assicurare forme di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro. La nostra piattaforma è molto articolata, ben costruita, ecco perché è sbagliato lasciarsi andare in fughe in avanti”.

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