“E’ stato un incontro importante, positivo, anche se resta ancora molto lavoro da fare. Il governo ci ha presentato lo schema del piano strutturale e di bilancio che dovrà essere inviato a Bruxelles”. Lo ha detto il leader della Cisl, Luigi Sbarra, ospite della trasmissione “Start” in onda su Sky Tg 24 condotta da Giovanna Pancheri sui temi di attualità economica e sociale, parlando dell’incontro di ieri con l’Esecutivo a Palazzo Chigi sul Piano strutturale di bilancio di medio termine. “Il governo ci ha presentato lo schema del piano strutturale di bilancio indicando l’obiettivo di rientro dal debito di 10 miliardi in 7 anni, è un percorso molto impegnativo che nelle intenzioni dell’esecutivo dovrebbe portare il rapporto deficit-pil sotto il 3% già nel 2026. Quello che abbiamo detto noi è che non accetteremo tagli che coinvolgono voci collegate alla spesa sociale: lavoro, salari, pensioni, sanità , scuola, al tema della famiglia, del contrasto alla provertà” ha aggiunto “abbiamo rilanciato che al centro delle politiche di sviluppo dei prossimi anni vanno messe la crescita, l’aumento dell’occupazione, l’incremento della produttività e serve una nuova visione di politica industriale ed energetica con investimenti forti sull’innovazione e sulla digitalizzazione”. Sbarra ha comunque sottolineato “ci siamo riservati, sul piando strutturale di bilancio, di dare un giudizio più completo quando avremo sotto gli occhi i documenti dell’impostazione del piano”.
“Siamo impegnati da gennaio ad oggi in modo particolare per rinnovare tanti contratti nel sistema privato. Lo abbiamo fatto per milioni di lavoratori, tentando di recuperare condizioni migliori. Ora dobbiamo rinnovare i contratti dei settori pubblici – ha aggiunto – e abbiamo chiesto, in ragione del sostegno ai redditi, la proroga strutturale del taglio del cuneo contributivo, la proroga dell’accorpamento delle due aliquote Irpef e un taglio deciso delle tasse al ceto medio che sta scivolando pericolosamente verso una condizione di povertà e marginalità”.
E sull’autonomia differenziata Sbarra ha dichiarato: “La Cisl è assolutamente contraria a un ritorno alle gabbie salariali. Bisogna assicurare unità e coesione al mondo del lavoro. Non è possibile pensare di differenziare salari e retribuzioni tra Nord e Sud. L’autonomia differenziata ha senso se rafforza l’unità e la coesione nazionale, diversamente rischia di rivelarsi una riforma assolutamente sbagliata“
E’ poi tornato a parlare del Ddl sicurezza che, per la Cisl, “mette potenzialmente a rischio il diritto fondamentale di manifestare pacificamente. Garantire l’ordine e salvaguardare i beni pubblici è fondamentali, ma questa esigenza va contemperata con la libertà costituzionale di esprimere dissenso, anche in maniera forte, ma sempre non violenta”.
“Molte volte sono centinaia e migliaia i lavoratori costretti a protestare e manifestare per evitare chiusure di fabbriche, per evitare casse integrazioni, licenziamenti, impoverimento del tessuto produttivo o atti di pirateria industriale che arrivano con una velocità incredibile – ha proseguito – la Cisl sarà in piazza il 2 ottobre per chiedere alle forze politiche e al Parlamento di modificare un provvedimento che è lesivo del diritto di manifestare, che non è un crimine soprattutto quando le persone difendono il sacrosanto diritto al lavoro”. Sul fatto che la confederazione di via Po scenderà in piazza separatamente da Cgil e Uil, Sbarra ha così concluso: “Abbiamo visto che le altre due sigle hanno scelto, deliberatamente, di programmare questa iniziativa senza ascoltare, coinvolgere o sentire la Cisl. E la Cisl è abituata a manifestare e a protestare anche da sola quando ci sono obiettivi di natura sindacale. Mai sconfinare con la politica”.