CISL
CISL

  1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. In Evidenza
  6. /
  7. Salario minimo. Sbarra: “Si...

Salario minimo. Sbarra: “Si avvi un confronto per soluzioni finalizzate a rilanciare e migliorare le relazioni sindacali e a valorizzare la contrattazione collettiva”

Pubblicato il 25 Lug, 2023

“La Cisl è favorevole ad una legge che valorizzi ed estenda i contenuti dei  contratti più diffusi e applicati nei settori . Del resto siamo dentro  i contenuti della direttiva dell’Unione Europea che proprio per l’Italia,  che ha un patrimonio di relazioni sindacali  e contrattuali  esteso,  radicato,  indica la via di un  intervento volto a consolidare,  rafforzare, estendere la contrattazione collettiva e noi pensiamo che questa può essere una buona soluzione”. Così il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra stamani ai microfoni di Rai News24 sulla questione del salario minimo. “ Penso che su un tema così importante e delicato, è sbagliato alimentare contrapposizioni, il muro contro muro non serve a nessuno è dannoso, si avvi  un confronto attraverso la condivisione, la collaborazione, ricercando soluzioni  finalizzate a  rilanciare, a migliorare le relazioni sindacali  e a valorizzare la contrattazione collettiva”
Alla domanda su come tutelare i lavoratori che oggi restano fuori di fatto dalla contrattazione collettiva e che prendono meno di 9 euro l’ora: “Dobbiamo  portarli dentro il perimetro della buona contrattazione” ha detto ricordando gli accordi fatti di recente con alcune aziende  facendo riconoscere  e applicare ai riders  il contratto delle  merci e della logistica. Quindi da un lato dobbiamo  allargare  la contrattazione  collettiva ai settori più prossimi prendendo a riferimento i contratti leaders, quelli prevalenti. Dall’altro  dobbiamo  rinnovare i contratti alla scadenza. Molte volte abbiamo  povertà salariale e retributiva in alcuni comparti proprio per i lunghi ritardi legati alle fasi dei rinnovi.  Ad esempio  nella sanità privata abbiamo un contratto che non si rinnova da 13 anni. Così come quello delle residenze sanitarie assistenziali. Migliaia di lavoratori di lavoratrici e  lavoratori che durante il covid si caricavano sulle proprie  braccia i nostri a anziani per curarli e assisterli. Oggi l’imperativo è rinnovare tutti i contratti, pubblici e privati, e poi esercitare vigilanza e controllo  per far  applicare i contratti prevalenti nelle aziende”.
“Il mondo del lavoro sta cambiando,- ha poi osservato –  si sta trasformando velocemente, ci sono nuovi lavori che vengono avanti  come ad esempio nel lavoro digitale, il tentativo che noi stiamo facendo è quello di portare, attraverso la contrattazione,  diritti e tutele a queste nuove forme di lavoro. Certo, serve la disponibilità delle associazioni datoriali,  il sindacato non può imporre, le relazioni  sindacali devono essere, innovate, rinnovate anche alla luce dei cambiamenti e delle trasformazioni  che stanno investendo, non solo il mondo delle produzioni, delle tecnologie , ma anche il mondo del lavoro. E l’aspetto più importante che ci stiamo ponendo è quello di qualificare al  meglio e valorizzare la contrattazione, che non può  essere soffocata e indebolita dagli eccessivi  interventi legislativi. Noi pensiamo  che le relazioni sindacali e contrattuali  oggi rappresentino un grande patrimonio per il Paese,  per il mondo del lavoro”.

Ma per Sbarra c’è poi oggi ” una questione bruciante che riguarda le retribuzioni falcidiate dall’inflazione. Va ridotta la pressione fiscale sui redditi da pensione e lavoro e va azzerata sulla retribuzione di secondo livello. Stiamo chiedendo un incontro al governo per adottare misure che arginino la speculazione” ha concluso.

Condividi