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Sindacato. Tavola rotonda a Milano. Fumarola: “Recuperare modello concertativo orientandolo su contenuti nuovi in grado di rispondere alle sfide di un mondo in transizione, di un lavoro che cambia, dei nuovi bisogni di protezione e progresso sociale”

La soggettività politica di un sindacato si esalta nella contrattazione collettiva, nella concertazione, nella partecipazione alle scelte economiche e sociali del Paese, come avvenne a metà degli anni Ottanta con l’accordo di San Valentino e, nei primi Novanta, nelle intese storiche con i Governi Amato e Ciampi”. Lo ha detto oggi a Milano la Segretaria Generale Aggiunta della, Cisl Daniela Fumarola, alla tavola rotonda sul tema: 1984-1994: dall’accordo di San Valentino sulla scala mobile al Protocollo Ciampi.
“Furono accordi che ci permisero di risanare i conti pubblici, salvaguardare il potere d’acquisto di salari e pensioni ed entrare nel gruppo di testa della moneta unica. Un modello virtuoso di coesione sociale basato non sul consociativismo ma sulle responsabilità condivise. Come afferma anche Mario Draghi, bisogna recuperare quel modello orientandolo su contenuti nuovi e in grado di rispondere alle sfide di un mondo in transizione, di un lavoro che cambia, dei nuovi bisogni di protezione e progresso sociale”.

Per Fumarola “bisogna riconoscere un ruolo centrale alle parti sociali nelle riforme e nel governo delle società complesse. Governo, sindacato e imprese devono orientare il cambiamento su traguardi comuni che si chiamano produttività ben redistribuita da collegare a salari più alti, politiche attive, formazione e competenze, politiche industriali, contrattazione di prossimità. Puntare alla democrazia economica e all’attuazione dell’articolo 46 della Costituzione sulla partecipazione alla gestione delle aziende, come prevede la proposta di legge della Cisl. Questa è la frontiera per modernizzare il capitalismo, radicare investimenti e occupazione, aggiornare l’organizzazione del lavoro, riequilibrare la ricchezza”.

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