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Smart working. Sbarra: “Serve accordo triangolare che restituisca protagonismo alla contrattazione”

Pubblicato il 2 Nov, 2021

“Apprezziamo che il Ministro Orlando voglia farsi promotore di un’Intesa sullo smart working. Come abbiamo ripetuto più volte in questi mesi, la via è quella di un accordo triangolare tra Governo, sindacato e impresa per restituire questo strumento alla contrattazione e coglierne così tutte le potenzialità in termini di flessibilità, inclusività, sostenibilità e produttività”. Così Luigi Sbarra, segretario generale Cisl, commenta l’incontro di oggi con il ministro del Lavoro, Orlando, sul lavoro agile.
“Il vero lavoro agile richiede il ritorno a soluzioni pienamente negoziate, adattive, capaci di dare vantaggi al lavoratore, alla sua azienda e alla collettività con soluzioni organizzative nuove, improntate su un metodo di valutazione per obiettivi, sulla valorizzazione dell’autonomia della persona che lavora. Opportunità che dobbiamo saper cogliere attraverso le relazioni industriali. Per questo dobbiamo ritrovarci in un accordo quadro che tenga fermi alcuni riferimenti essenziali: la difesa del salario e la fruibilità del welfare contrattato e dei benefit, il diritto alla disconnessione e chiari limiti sull’orario massimo di lavoro, il vincolo che chiama le aziende a fornire tutti i dispostivi necessari, il riconoscimento dei diritti sindacali e di quelli alla privacy. È indispensabile estendere al lavoro agile la disciplina su salute e sicurezza e affermare senza ambiguità il principio di adesione volontaria da parte di lavoratrici e lavoratori. Vanno invece affrontate criticità, che non dipendono da carenze legislative quanto invece dall’irrigidimento dovuto all’ingerenza normativa nella fase emergenziale. Bisogna ridare protagonismo alla contrattazione, specialmente decentrata, da declinare poi negli accordi individuali. Al legislatore chiediamo di stabilire insieme alle Parti sociali gli affidamenti generali e di sostenere le aziende che regolamentino lo smart working in rigorosa attuazione dell’accordo quadro”.

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