1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. In Evidenza
  6. /
  7. Prezzi carburanti. Audizione informale...

Prezzi carburanti. Audizione informale Cisl su DL 5/2023

Pubblicato il 27 Gen, 2023

Audizione informale Cisl su DL 5/2023 “Disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti, di rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, nonché di sostegno per la fruizione del trasporto pubblico”

“Va detto in premessa che la particolare congiuntura che il Paese sta attraversando a seguito dell’impennata dei prezzi delle materie energetiche importate, iniziata già nel primo semestre del 2021 e al proprio apice a fine estate 2022, sta fortemente provando la resistenza di cittadini e imprese, generando una tensione al rialzo sui prezzi dei beni al consumo che appare difficilmente arrestabile nel breve periodo” ha dichiarato il Segretario confederale Cisl, Giulio Romani audito oggi alla Camera presso la Commissione Attività Produttive.

“I tassi di inflazione che hanno raggiunto numeri a due cifre hanno prodotto un ridimensionamento reale del potere di acquisto dei redditi, in particolare  quelli da lavoro e da pensione che hanno tempi di adeguamento ovviamente molto più lunghi rispetto a quelli di  svolgimento della dinamica dei prezzi.

In questo contesto gli interventi di rafforzamento del  controllo della suddetta dinamica e di sostegno ai redditi più deboli sono ovviamente sempre auspicabili.

Ciò nondimeno, occorre, nel complesso degli interventi che si effettuano, prestare la dovuta attenzione ad evitare di favorire ulteriori dinamiche inflazionistiche che vanificherebbero l’utilità concreta degli interventi stessi.

In particolare, l’elevata inflazione che stiamo misurando è dovuta in larghissima misura, come certificato da ISTAT, all’aumento impetuoso delle materie combustibili (il gas innanzi tutto, ma anche il petrolio) sui mercati internazionali che si riverbera, direttamente,  sulla sostenibilità delle bollette sia per le famiglie che per le imprese e, indirettamente, sui prezzi dei prodotti al consumo, alimentari e da manifattura, che, ovviamente, incorporano gli aumenti dei costi di produzione.

Sarebbe quindi utile agire, proprio in virtù della natura contingente del fenomeno inflativo, sul ridimensionamento degli effetti dell’aumento dei prezzi dei combustibili a monte dei processi e non a valle, proprio per evitare che i sostegni arrivino quando già si sono creati i presupposti per una espansione inflazionistica.

Per tale ragione, pur apprezzando la detassazione dei buoni carburante prevista all’art. 1, riteniamo che sarebbe meglio contrastare l’aumento dei carburanti stessi, attraverso per esempio il ridimensionamento delle accise, prima che gli aumenti abbiano prodotto un maggior carico sui prezzi dei trasporti che poi vengono incorporati nei prezzi al consumo di tutti i prodotti.

Cioè, adottare provvedimenti che aiutano ai redditi più bassi a sostenere i maggiori oneri per i propri consumi di carburante  ma che, contemporaneamente, non fermano la spirale crescente dei prezzi, rischia di rendere vani i pur lodevoli intenti del provvedimento.

In ogni caso sottolineiamo come il proliferare di condizioni fiscali di maggior favore per le liberalità aziendali, come nel caso dei buoni carburante, rispetto ai salari contrattati, rischia di indebolire, concorrendo con essa,  la già non diffusissima contrattazione di secondo livello, invece necessaria per sviluppare la crescita salariale e la produttività delle imprese.

Osserviamo infine che la scelta di non stabilire una franchigia fiscale per i buoni carburante o per altre forme di welfare, ma di insistere su un limite massimo erogabile per beneficiare della detassazione, oltre al quale l’imposta torna ad essere applicata per l’intero importo (senza franchigia), è certamente un incomprensibile  disincentivo ad incrementare le erogazioni a sostegno dei salari dei lavoratori dipendenti, in un momento storico in cui la questione salariale si fa sempre più critica ed impellente.

Preferiamo non entrare più di tanto nella già fin troppo chiacchierata polemica che si è accesa con i distributori di carburante, ci auguriamo per un mero equivoco sull’origine del caro-prezzi.

Ci limitiamo a osservare che in un momento a rischio di tensione sociale per l’impoverimento delle famiglie a seguito della congiuntura economica, occorra, nel mentre che si attua la massima vigilanza, ragion per cui siamo assolutamente favorevoli ad un rafforzamento dei poteri del Garante dei prezzi, evitare di creare occasioni per “guerre tra poveri”. Non vorremmo che l’esibizione di prezzi medi nazionali o territoriali che poco hanno a che fare con l’autonomia del distributore a fissare il proprio prezzo di vendita, diventi occasione per spiacevoli e pericolosi momenti di nervosismo.

Infine in rapporto ai contributi a sostegno degli abbonamenti per trasporti pubblici, pur con i limiti di importi molto ridotti, esprimiamo un generale apprezzamento.

Condividi