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Sud. Sbarra: “Non possiamo sprecare occasione Pnrr. Bisogna partire dalla più importante risorsa di queste terre: il capitale umano”

Pubblicato il 20 Mag, 2022

Bisogna fare presto e bene. Per la prima volta dopo tanto tempo vediamo una forte e positiva volontà politica di voler affrontare il tema del Mezzogiorno. Non possiamo sprecare questa occasione unica per unire il paese. Il vincolo del 40 per cento sulle risorse del Pnrr, la spinta verso una programmazione integrata, sono elementi che hanno qualificato l’azione del governo e che finalmente fanno uscire la questione-Sud da un angusto perimetro locale dandogli centralità nello scenario nazionale, europeo ed euromediterraneo”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra a margine della convention di Forza Italia in corso a Napoli. “Dobbiamo colmare i ritardi che già ci sono. L’intesa che abbiamo raggiunto sui tavoli di partenariato sociale deve evolvere in una vera governance partecipata e deve coinvolgere le risorse del Piano, ma anche tutte le altre dotazioni nazionali ed europee dedicate alla coesione. Abbiamo da qui ai prossimi 5 anni quasi 400 miliardi tra Fondo sviluppo e coesione, React UE, nuova programmazione dei fondi strutturali. La  rivoluzione meridionalista deve partire necessariamente dalla più importante risorsa di queste terre: il capitale umano, mettendo al centro l’occupazione giovanile ed ancora di più femminile e la formazione delle nuove competenze. Bisogna assicurare le dotazioni necessarie per assumere nuovi tecnici negli enti locali, altrimenti avremo il paradosso che le realtà più deboli saranno proprio quelle che perderanno il treno del Pnrr. Dobbiamo confermare e stabilizzare gli incentivi per le nuove assunzioni, dando garanzie di medio-lungo termine alle imprese che assumono e applicano i contratti maggiormente rappresentativi. Governo, Sindacato ed Imprese devono trovarsi nello stesso perimetro di co-decisione per sbloccare capitali pubblici, garantendo qualità della spesa, trasparenza e legalità, buone flessibilità negoziate che accelerino le opere pubbliche ed attraggano capitali privati. Obiettivo che non si realizza con accordi di piccolo cabotaggio, ma con un grande patto sociale sulla crescita, lavoro, innovazione”.

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