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Svimez. Ganga: “Fotografia del Mezzogiorno positiva ma analisi prospettica di crescita un po’ pessimista”

Pubblicato il 27 Nov, 2024


“Il rapporto Svimez presentato oggi fornisce una fotografia del Mezzogiorno ancora positiva, ma l’analisi prospettica di crescita dei prossimi anni è secondo la CISL un po’ pessimista”. E’ quanto sottolinea il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga.
“Sulla mancata proroga della decontribuzione Sud la CISL ha sempre sostenuto e sollecitato che tale misura venisse prorogata, con gli opportuni decalage, fino al 2029.Nel merito auspichiamo che, con il nuovo assetto della Commissione Europea e con la vice- presidenza italiana, possa esserci ancora margine per una trattativa in tal senso. In ogni caso, nell’eventualità di una mancata proroga è imprescindibile, per la CISL, che le risorse liberate vengano comunque destinate al Sud e non utilizzate per politiche generali o di contenimento della spesa pubblica.Il progetto di rilancio del Sud, oggi, deve mettere a fattor comune e sistematizzare i diversi strumenti e finanziamenti esistenti, a partire dal PNRR che – come evidenzia Svimez – vale 1,8 punti di Pil nel biennio 2024-2026.
Per scongiurare ciò che il Rapporto definisce “i rischi di un ritorno alla “normalità” di una crescita più stentata rispetto al resto del Paese nel 2025 e 2026”, la programmazione europea nazionale e regionale, i contratti di sviluppo, la ZES Unica e il relativo piano strategico, il piano Mattei e la valorizzazione delle aree portuali e retro-portuali, devono essere tutti strutturati e coordinati nell’ambito di una strategia economica, sociale e industriale che dovrà concorrere alla crescita non solo del Mezzogiorno e dell’intero Paese, ma dell’Europa. Affinché una tale strategia abbia impatto su numero di nuovi occupati, imprese e qualità degli investimenti riteniamo sia necessario coinvolgere anche il potenziale sociale del Mezzogiorno insistendo su un modello di governance partecipata fortemente legata al territorio e tesa a rafforzarne le identità economiche, sociali e, di conseguenza, la competitività dell’Area”.

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