“Il rapporto Svimez presentato oggi fornisce una fotografia del Mezzogiorno ancora positiva, ma l’analisi prospettica di crescita dei prossimi anni è secondo la CISL un po’ pessimista”. E’ quanto sottolinea il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga.
“Sulla mancata proroga della decontribuzione Sud la CISL ha sempre sostenuto e sollecitato che tale misura venisse prorogata, con gli opportuni decalage, fino al 2029.Nel merito auspichiamo che, con il nuovo assetto della Commissione Europea e con la vice- presidenza italiana, possa esserci ancora margine per una trattativa in tal senso. In ogni caso, nell’eventualità di una mancata proroga è imprescindibile, per la CISL, che le risorse liberate vengano comunque destinate al Sud e non utilizzate per politiche generali o di contenimento della spesa pubblica.Il progetto di rilancio del Sud, oggi, deve mettere a fattor comune e sistematizzare i diversi strumenti e finanziamenti esistenti, a partire dal PNRR che – come evidenzia Svimez – vale 1,8 punti di Pil nel biennio 2024-2026.
Per scongiurare ciò che il Rapporto definisce “i rischi di un ritorno alla “normalità” di una crescita più stentata rispetto al resto del Paese nel 2025 e 2026”, la programmazione europea nazionale e regionale, i contratti di sviluppo, la ZES Unica e il relativo piano strategico, il piano Mattei e la valorizzazione delle aree portuali e retro-portuali, devono essere tutti strutturati e coordinati nell’ambito di una strategia economica, sociale e industriale che dovrà concorrere alla crescita non solo del Mezzogiorno e dell’intero Paese, ma dell’Europa. Affinché una tale strategia abbia impatto su numero di nuovi occupati, imprese e qualità degli investimenti riteniamo sia necessario coinvolgere anche il potenziale sociale del Mezzogiorno insistendo su un modello di governance partecipata fortemente legata al territorio e tesa a rafforzarne le identità economiche, sociali e, di conseguenza, la competitività dell’Area”.