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Detassazione: agevolazione fiscale dei premi di risultato anche alle imprese senza rappresentanza sindacale

Pubblicato il 15 Lug, 2016

E’ stato sottoscritto il 14 luglio 2016 un accordo tra CGIL CISL UIL e Confindustria per dare la massima estensione possibile, attraverso la contrattazione, alle previsioni della Legge di Stabilità 2016 ed al Decreto del Ministro del Lavoro di concerto col Ministro dell’Economia del 25 marzo 2016, in tema di agevolazione fiscale dei premi di risultato e di welfare contrattuale. L’accordo riveste particolare importanza in quanto segna una positiva ripresa, anche formale, delle relazioni industriali con Confindustria su un tema considerato da CGIL CISL UIL di grande potenzialità per un ampliamento quantitativo e qualitativo della contrattazione di secondo livello orientata allo sviluppo della produttività e competitività delle imprese attraverso la valorizzazione del lavoro e della partecipazione. L’accordo consente, inoltre, di allargare l’area di inclusione delle lavoratrici e dei lavoratori interessati a questi obiettivi con l’opportunità di: a) erogazioni salariali più “pesanti” in busta paga in quanto soggette all’aliquota fiscale unica del 10%; b) opzione per prestazioni di welfare contrattuale esenti da prelievo fiscale; c) estensione dell’importo detassabile di premio di risultato da 2000 a 2500 euro laddove si attivino forme di coinvolgimento dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro. L’accordo contiene un’intesa quadro territoriale che ha natura cedevole rispetto ad intese aziendali o pluriaziendali in materia. L’ intesa quadro territoriale è articolata in due fattispecie. 1 Aziende prive di rappresentanza sindacale (RSU o RSA). E’ possibile stipulare accordi per il raggiungimento degli obiettivi sopra citati tra le federazioni di categoria di CGIL CISL UIL e le imprese assistite dalle locali Associazioni di Confindustria. 2 Definizione delle condizioni di applicabilità della detassazione per tutte le aziende del territorio. In alternativa al punto precedente le aziende – in cui non sono presenti RSU o RSA – possono applicare la detassazione a premi di risultato che abbiamo le caratteristiche previste dai dispositivi di legge sopra ricordati con particolare riferimento all’adozione di uno o più indicatori in grado di misurare gli incrementi di produttività, qualità, efficienza, redditività ed innovazione.

“In tal modo si facilita -scrivo Cgil Cisl Uil in una nota congiunta- , per tutte le imprese, specie in quelle di minori dimensioni, la possibilità di introdurre retribuzioni collegate ai risultati aziendali e quindi usufruire dei benefici fiscali e contributivi previsti dalla legge di stabilità 2016 per questo tipo di erogazioni.(…) L’accordo, non introduce forme retributive territoriali ma affida alle parti sociali del territorio un ruolo propulsivo per guidare le imprese di minori dimensioni verso l’introduzione di forme di salario variabile legate ai risultati aziendali. In questo senso l’accordo, confermando il modello della contrattazione basato su due livelli, costituisce la conferma della opportunità della progressiva valorizzazione della contrattazione di secondo livello, anche sotto il profilo dello sviluppo della cultura del coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro.” In questo senso l’accordo, confermando il modello della contrattazione basato su due livelli, costituisce la conferma della opportunità della progressiva valorizzazione della contrattazione di secondo livello, anche sotto il profilo dello sviluppo della cultura del coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro.”

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