8 Febbraio 2019 – L’Ispettorato Nazionale del lavoro ha emanato il 25 gennaio la circolare n. 3/2018 avente oggetto la mancata applicazione dei contratti collettivi sottoscritti da organizzazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
La circolare , finalizzata ad una più efficace attività di vigilanza, ed in assenza di diverse e ormai imprescindibili normative che possano arrivare a regolare la rappresentatività delle parti sociali abilitate a stipulare contratti, è particolarmente interessante perché cerca di fronteggiare la proliferazione dei contratti nazionali di lavoro e gli accordi aziendali fatti in deroga agli stessi.
Secondo la circolare la non applicazione dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative può avvenire attraverso:
• La stipula e l’applicazione de contratti nazionali da parte di organizzazioni che non hanno la qualifica di organizzazione comparativamente maggiormente significativa;
• l’applicazione di accordi derogativi in base all’art. 8 sui contratti di prossimità;
• l’integrazione della disciplina delle tipologie contrattuali (in via esemplificativa: contratto di lavoro intermittente, a tempo determinato, di apprendistato).
Si ricorda che i contratti che non rientrano nella fattispecie di cui sopra sono quelli sottoscritti:
- dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative;
- dalle loro Rappresentanze Sindacali Aziendali;
- dalla rappresentanza sindacale unitaria.
Tale precisazione è importante, perché rende più complicato far ricorso a rappresentanze sindacali aziendali di comodo per legittimare la stipula di accordi derogatori. Infatti per avere carattere di rappresentatività una RSU deve soddisfare le seguenti caratteristiche: