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Nulla osta al lavoro per cittadini non comunitari: in vigore semplificazioni per il rilascio

Pubblicato il 28 Giu, 2022

Il decreto legge n.73/2022 pubblicato nella G.U. n.143 del 21.06.2022 contiene, tra gli altri provvedimenti presenti di natura fiscale, una serie di misure tese alla semplificazione del procedimento di rilascio del nulla osta per il lavoro subordinato anche stagionale per i cittadini non comunitari (vedi dl allegato), come evidente risposta alla grave crisi occupazionale con una carenza di manodopera in particolari settori produttivi (agricoltura, manifattura, ristorazione, turistico-alberghiero).
Entrando nei particolari: la novità più rilevante prevede il rilascio del nulla osta al lavoro per l’assunzione di un lavoratore non comunitario, entro 30 giorni dalla pubblicazione del presente decreto legge, per tutte le domande presentate nell’ambito dell’ultimo decreto flussi 2021, anche in mancanza temporanea delle informazioni su eventuali fattori ostativi al rilascio dello stesso.
Il nulla osta ottenuto concede la possibilità di svolgere l’attività lavorativa nel nostro Paese. Il conseguente visto d’ingresso, per coloro che hanno ottenuto il nulla osta, deve essere rilasciato entro 20 giorni.
Queste regole varranno anche per il decreto flussi 2022 di prossima uscita con la differenza che i 30 giorni varranno dalla data di presentazione della domanda.
Ottenuto il nulla osta al lavoro, importante novità, il datore di lavoro può subito assumere anche lavoratori già presenti in Italia, sebbene in condizioni di irregolarità, alla data del 1° maggio 2022 come verificato da eventuali rilievi fotodattiloscopici, dichiarazioni di presenza o “documentazione di data certa proveniente da organismi pubblici”. Sarà poi lo Sportello Unico per l’Immigrazione, non certamente il datore di lavoro, ad accertare queste condizioni e lo farà soltanto dopo l’assunzione, cioè quando convocherà il datore di lavoro e il lavoratore per stipulare il contratto di soggiorno.
Queste misure ripropongono, nella sostanza, un meccanismo di regolarizzazione simile a quello previsto nell’ultima procedura di emersione. Anche in questo caso deve esserci un’assenza di specifici precedenti penali o di minacce per l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato. Inoltre, per i lavoratori interessati, sono sospesi i procedimenti penali ed amministrativi per l’ingresso e il soggiorno irregolare e, nel momento in cui viene rilasciato il permesso di soggiorno, si considerano estinti i relativi reati ed illeciti amministrativi.
Infine, si prevede il rafforzamento degli Sportelli Unici per l’Immigrazione. Il Ministero dell’Interno potrà pagare più ore di straordinario al personale civile e impiegare ulteriore personale a tempo determinato avvalendosi del reclutamento tramite agenzie di somministrazione di lavoro.
Da una prima valutazione, la Cisl ritiene che queste misure rappresentino un rilevante fattore di discontinuità nella gestione delle politiche migratorie per il nostro Paese. Attraverso una maggiore semplificazione delle procedure e la definizione di tempi certi, si vuole facilitare l’accesso al lavoro nel segno della legalità e della regolarità contrattuale, nonché dare risposte alle pressanti richieste di manodopera in molti settori produttivi (agricolo, turistico-alberghiero, manifattura, trasporti, ristorazione). Inoltre, è stato corretto e ineludibile prevedere un potenziamento degli Uffici Immigrazione le cui sofferenze sono alla base dei ritardi e delle disfunzioni burocratiche e causa di molti conseguenti effetti negativi da noi spesso evidenziati nelle sedi istituzionali.

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