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Incontro con Commissione Europea su attuazione PNRR

Pubblicato il 19 Giu, 2023

Il 13 giugno la CIsl ha incontrato la Commissione Europea, in missione nel nostro Paese per la quarta visita semestrale avente ad oggetto l’interlocuzione con Governo, istituzioni e parti sociali sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Per la Commissione Europea era presente la direttrice generale della Recovery and Resilience Task Force Cèline Gauer, il vice direttore generale della DG ECFIN Declan Costello, e la direttrice della Task Force Marie Donnay.

In apertura dell’incontro la direttrice generale Gauer ha richiesto ai partecipanti di esporre le proprie considerazioni sull’attuazione del Piano, sulla sua implementazione e rimodulazione.

Nel nostro intervento abbiamo ribadito che il PNRR a nostro avviso continua ad essere un documento di alta visione strategica, ricchissimo di contenuti e di risorse che devono generare crescita e sviluppo in tempi brevi per giustificare l’aumento del debito per le generazioni future.

Abbiamo evidenziato che se per un verso si pone l’esigenza di non alterare il Piano, pena non centrare per tempo gli obiettivi, per altro verso il problema degli aggiornamenti dei prezzi delle materie prime è reale e va assolutamente preso in esame, garantendo comunque il rispetto della clausola del 40% degli investimenti da dedicare al Sud.

Abbiamo quindi sostenuto la necessità di aggiustamenti del Piano, ma senza stravolgimenti del suo impianto.

A fronte della complessità di obiettivi e a fronte della molteplicità di investimenti molto consistenti del PNRR come CISL abbiamo sostenuto l’esigenza di un modello di Governance del Piano partecipata e caratterizzata da un confronto costante e da una negoziazione articolata, nella convinzione che la condivisione e la partecipazione degli attori economici e sociali, nazionali e locali, concorre a tutelare l’interesse generale del Paese, promuovendo protagonismo e coesione sociale, necessari per gestire una partita così rilevante.

Inoltre, abbiamo sostenuto la necessità che i finanziamenti del PNRR debbano essere collegati a forti condizionalità sociali che vincolino l’erogazione delle risorse del Piano ad incrementi occupazionali specialmente per giovani e donne; al sostegno per le aree deboli (aree interne, isole connessioni infrastrutturali, banda larga); ad interventi per la sicurezza sul lavoro, lanciando la sfida dell’infortunio zero nei cantieri del PNRR; alla garanzia di un piano di giusta transizione sul fronte dell’innovazione in chiave sostenibile.

Sul fronte occupazionale abbiamo ribadito alla Commissione che per la CISL è fondamentale che i lavoratori impiegati nei cantieri del PNRR siano regolarmente contrattualizzati con contratti sottoscritti dalle maggiori organizzazioni sindacali, anche al fine di scongiurare i rischi di illegalità e di ricorso al lavoro in nero.
Inoltre abbiamo evidenziato come per la CISL sia fondamentale che il personale assunto a tempo determinato per l’attuazione del PNRR e coinvolto nelle diverse fasi di attuazione delle riforme abbia la prospettiva di una stabilizzazione professionale per incrementare gli organici, soprattutto della PA, penalizzati da anni di tagli e di blocco dei rinnovi contrattuali, e che non vengano disperse le preziose professionalità acquisite, garantendo percorsi di formazione e aggiornamento professionale per i nuovi lavoratori e per quelli già presenti (digitalizzazione, ecc…)

Abbiamo poi rappresentato alla Commissione la particolare attenzione che la CISL rivolge al tema della Governance Territoriale, ovvero alla gestione di quell’ampia parte del PNRR che vede protagonisti gli Enti Territoriali.

È questa, infatti, la dimensione in cui siamo chiamati a monitorare la realizzazione dei progetti, i tempi di realizzazione delle azioni intraprese, la legalità, la buona qualità della spesa, la trasparenza, ed eventualmente l’esercizio di flessibilità negoziate.

L’imperativo per la CISL è quindi potenziare ulteriormente le Amministrazioni Locali, investendo maggiormente sull’implementazione del personale e sulla sua formazione.

Su questo delicato aspetto, nonostante sia intervenuto di recente il DL 13/23 per favorire la stabilizzazione dei tecnici assunti nelle Amministrazioni centrali e locali, abbiamo evidenziato che lo stesso provvedimento non ha centrato ancora l’esigenza di rafforzamento degli organici, soprattutto per gli Enti territoriali.

In merito quindi al Decreto Legge 24 febbraio 2023 n.13, “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune” che ha soppresso il Tavolo per il Partenariato (DL 77/2021), prevedendo l’ inclusione nella Cabina di Regia del PNRR dei soggetti finora partecipanti al Tavolo, abbiamo fortemente sostenuto davanti alla Commissione Europea che questa scelta politica ed organizzativa deve portare ad un rafforzamento del ruolo delle Parti Sociali nella complessa fase della gestione e dell’attuazione del PNRR, attivando e rendendo strutturale un confronto più diretto, più operativo e più costante con il Governo.
Da ultimo, nel nostro intervento, abbiamo affrontato i temi posti dalla Terza Relazione semestrale sullo stato di attuazione del PNRR presentata dal ministro Fitto nella Cabina di Regia del 31 maggio u.s. e di seguito al Parlamento, che fornisce un’analisi esaustiva, concentrandosi su struttura del PNRR, finanziamento, confronto con l’Europa, stato di attuazione finanziaria, dati aperti, revisione e introduzione del capitolo RePowerEU, nonché sulle sfide operative legate ai cambiamenti verificatisi negli ultimi mesi, come l’aumento dei prezzi e la fragilità delle strutture amministrative.

Come CISL riteniamo di assoluta importanza che l’iniziativa REPOWER-EU, in ragione delle difficoltà di approvvigionamento di energia sperimentate dall’Unione europea in seguito al conflitto in Ucraina, introduca un nuovo quadro regolatorio che prevede la possibilità di modificare i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza con l’aggiunta di un capitolo dedicato alle nuove azioni volte a porre fine alla dipendenza dell’Unione europea dai combustibili fossili russi. L’iniziativa mira a promuovere azioni coordinate di diversificazione delle fonti di approvvigionamento, accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili e promozione di nuovi comportamenti di risparmio energetico, supportati da tecnologie innovative.

In Italia le proposte in corso di elaborazione sono volte, in particolare, a rafforzare le infrastrutture necessarie a soddisfare le esigenze di fornitura del gas, a promuovere la decarbonizzazione dell’industria e a far fronte alla povertà energetica attraverso apposite misure a sostegno delle famiglie e delle imprese.

Nonostante il Governo dichiari di non voler rinunciare alle risorse a disposizione (191,5 miliardi), la Terza Relazione evidenzia la necessità di rimodulare molti progetti e apportare modifiche all’impostazione del Piano, in vista anche della prossima rata di finanziamenti pari a 16 miliardi per il primo semestre del 2023 (scadenza 30 giugno).

La relazione segnala ritardi e difficoltà su almeno sei progetti chiave (la realizzazione delle colonnine elettriche per auto nella rete autostradale; l’assegnazione di appalti per creare posti negli asili nido e nelle scuole per l’infanzia; l’investimento sui nuovi studi cinematografici a Cinecittà; le stazioni di rifornimento di idrogeno; l’acquisto dei treni intercity per il Sud; la sostituzione delle caldaie a gas con altre più moderne o la riconversione di quelle a gasolio).

Tuttavia, oltre a questi fattori esterni, abbiamo evidenziato alla Commissione la rilevanza di problemi interni, come la carenza di personale e di competenze adeguate, in particolare nel settore delle costruzioni e per la realizzazione dei progetti sulla transizione digitale e green.

Un altro dato che ci preoccupa e che abbiamo rappresentato alla Commissione è che per la realizzazione di opere pubbliche è stato speso solo l’8% dell’importo totale.

La Terza Relazione, inoltre, sottolinea che per attuare il PNRR gli enti comunali dovrebbero aumentare la spesa annuale. Tuttavia, le amministrazioni comunali si trovano di fronte a ostacoli difficilmente superabili nel breve termine, a causa della mancanza di risorse umane e delle carenze nelle competenze gestionali e tecniche.

In conclusione abbiamo riconfermato alla Commissione l’impegno della CISL a lavorare fattivamente nell’ambito della nuova organizzazione della Cabina di regia, auspicando che venga assicurato un coinvolgimento diretto e un confronto costante con il partenariato economico e sociale, in vista dell’ampio processo di riprogrammazione del PNRR.

Infatti il Governo, nonostante le difficoltà, ha confermato la volontà di presentare le proposte a Bruxelles entro agosto 2023. Gli interventi che non riusciranno a rispettare le scadenze del PNRR beneficeranno di fondi alternativi, a partire dal Piano nazionale complementare. Altri interventi saranno finanziati attraverso la programmazione 2021-2027 dei Fondi strutturali e del Fondo Sviluppo e coesione.
Nella replica conclusiva la direttrice generale Gauer ha evidenziato che la preoccupazione per i ritardi attuativi accomuna tutti i Paesi beneficiari del dispositivo Recovery e Resilience Facility (RFF), ed è fondamentale trovare soluzioni per accelerare, dato che la scadenza del 2026 è rigida e cogente, a differenza delle scadenze previste per i finanziamenti rientranti nella politica di coesione, come del resto il contesto per l’implementazione di tutti i Piani europei è altamente sfidante, date le difficoltà determinate dalle conseguenze della pandemia e della guerra russo-ucraina.

La direttrice Gauer ha comunque riconosciuto al nostro Paese delle buone performances di attuazione del Piano, considerando anche la sua ampiezza, esortando quindi a mantenere tale andamento.

Ha poi condiviso l’esigenza di semplificare le procedure per facilitare i percorsi attuativi, ma senza limitare i controlli e le procedure di audit, anche in considerazione della notevole entità dei finanziamenti di cui beneficia il nostro Paese (191,5 mld).

In tal senso ha raccomandato un utilizzo complementare, sinergico ed efficace dei fondi PNRR e dei fondi coesione, ma ha escluso qualsiasi ipotesi di doppio finanziamento. In questo senso verrà riconosciuta flessibilità nell’ utilizzo dei fondi di coesione ma nei termini di aggiustamenti e non di stravolgimenti.

Riconfermando la necessità di una revisione e di un aggiornamento del Piano per adattarlo alla mutata situazione economica, ha escluso ipotesi di un suo ripensamento globale, analogamente a quanto sta avvenendo in altri paesi europei (Germania, Spagna, Slovacchia, ecc…) si dovrà ragionare quindi nei termini di una implementazione del Piano, a partire dall’inserimento del capitolo sul Repower-EU, e soltanto di una revisione limitata.

Ha quindi ricordato che il Piano ha in sé degli strumenti per migliorare le performance attuative, anche sotto il profilo della formazione del personale coinvolto.

In conclusione ha ribadito l’importanza di proseguire sulla strada di una costante interlocuzione con le parti sociali, di cui ha apprezzato i contributi, e l’intenzione di procedere sulla strada di una comunicazione trasparente, anche nei confronti della cittadinanza, tenendo quindi sotto particolare osservazione le procedure di controllo, di audit e la legalità.

Il vice direttore generale della DG ECFIN Costello ha aggiunto che il nostro Paese sta dimostrando performances economiche positive, con una crescita superiore al 4% e quindi migliore della media europea, anche grazie alle risorse del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RFF) e ha quindi esortato a mantenere questo slancio.

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