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Lavoratori del settore cultura, spettacolo e poli museali: incontro tra il Ministro della Cultura e le organizzazioni sindacali

Si è tenuto il 3 luglio u.s. un incontro tra il Ministro della Cultura Sangiuliano e le Organizzazioni sindacali durante il quale il Ministro ha mostrato piena disponibilità sia ad ascoltare le nostre richieste sulle tante questioni aperte riguardo ai lavoratori del settore cultura, spettacolo e poli museali, sia a continuare una fattiva collaborazione per risolvere le problematiche sollevate.
La Cisl ha espresso al Ministro una serie di emergenze riguardo a questi settori strategici per l’economia e l’occupazione partendo dalla considerazione che per approcciare un sistema così complesso è necessaria una visione bifocale rivolta da una parte ai molteplici settori che caratterizzano il sistema culturale e all’offerta di questi all’utenza e dall’altra alle aspettative del personale del MIC.
Sulla situazione del personale la Cisl ha chiesto di rispondere con immediatezza alla necessità di assumere nuovi dipendenti e di migliorare le condizioni di lavoro e di retribuzione di chi è in servizio. Le assunzioni previste dal decreto 75/2023, infatti, seppur apprezzabili, sono insufficienti rispetto ad una carenza di organico cronica che si aggira sulle 8.000 unità in meno rispetto alle 19.000 previste. Da parte nostra abbiamo evidenziato come sia necessaria una strategia “definitiva e programmatica” sulle assunzioni che tendano alla piena copertura effettiva della dotazione organica prevista per legge.
Abbiamo, altresì, chiesto che vengano reperite le risorse per promuovere misure di welfare complementare per i lavoratori del MiC, utilizzando le risorse del bilancio del Ministero o attingendo agli introiti della bigliettazione dei musei, oltre all’urgenza dell’avvio di confronto per dare attuazione a quanto previsto dal CCNL 2019/21 in materia di passaggio tra le aree, al fine di rispondere alle legittime aspettative dei lavoratori e delle lavoratrici.
Per quanto attiene all’incentivo economico per l’attuazione del PNRR abbiamo chiesto al Ministro di proporre una modifica normativa che consenta, fino al 31 dicembre 2026, che le risorse stanziate vadano ad incremento del Fondo risorse decentrate del Ministero della Cultura ed utilizzate con i criteri definiti dalla contrattazione integrativa.
Per quanto riguarda i lavoratori del settore spettacolo, duramente colpiti dall’emergenza Covid, abbiamo chiesto al Ministro di rafforzare il finanziamento del Fondo Unico dello Spettacolo che diventerà in prospettiva Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo.
Le criticità che abbiamo evidenziato rispetto a tale settore riguardano aspetti fortemente attesi dai lavoratori, quali l’esigenza di aumentare la formazione per nuove figure professionali; di certificare i percorsi formativi; di rivisitare l’attuale modello previdenziale mirato a conseguire più agevolmente il conseguimento del trattamento pensionistico.
È urgente rinnovare i contratti nazionali fermi da anni come ad esempio quelli delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, Troupes, Doppiatori e altri da contrattare per la prima volta tipo Stuntman (cascatore), Attori ecc. così come riteniamo utile creare un database delle figure professionali del mondo dello spettacolo che identifichi esperienze lavorative, percorsi formativi e certificazioni possedute.
Rispetto all’industria cinematografica abbiamo evidenziato come questa abbia subito, specialmente nella parte finale della filiera (sale cinematografiche, arene etc.) l’impatto dell’avvento delle note piattaforme streaming e/o satellitari (SKY, Netflix, Prime Video, Paramount Plus, Disney Plus ecc.) che hanno determinato una riduzione del pubblico verso le sale e quindi dei ricavi con una palese diminuzione della socialità e del ruolo positivo delle stesse a sostegno della coesione sociale nel Paese. A questo si è aggiunto l’impatto delle misure di restrizione introdotte per fronteggiare la crisi pandemica che hanno aggravato una situazione già delicata.
Abbiamo sollevato anche il tema del diritto d’autore che abbraccia un mondo infinito che attende tutela del proprio prodotto rispetto al quale l’impegno della SIAE, che ha raggiunto risultati non scontati, attende ancora ulteriori spinte in avanti.
Per la Cisl il mondo della Cultura legato alla parte spettacolo in tutte le sue forme, va necessariamente regolato per quei contesti non tutelati dal contratto nazionale di lavoro presidiato dalle Organizzazioni sindacali dove vige la regola dell’one-to-one, dove i contratti sono spesso fatti agli attori o tecnici al massimo ribasso, e cosa ancor più grave dove sovente per queste forme negoziali vengono anche utilizzati fondi messi a disposizione dalle istituzioni.
Rispetto al settore servizi la Cisl ha posto all’attenzione del Ministro i casi Coop Culture e Ales (arte, lavoro e servizi società) realtà, quest’ultima, a capitale pubblico che affianca il MiC nell’attuazione dei suoi compiti, amministrativi e anche legati alla fruizione del patrimonio culturale.
Senza i lavoratori Ales molti siti sarebbero stati inaccessibili a turisti e visitatori e molte attività amministrative sospese. Ales ha circa 2.000 addetti che operano in quasi tutti gli uffici e siti museali e archeologici, con soddisfazione dei committenti, ma la loro prospettiva professionale continua ad essere caratterizzata da una perenne precarietà. Ales nei mesi scorsi aveva reso noto di aver dovuto bloccare le assunzioni per le attività di accoglienza e ad esempio al Vittoriano di Roma, il cui contratto non è stato rinnovato e solo con notevoli sforzi si è riusciti a ricollocare i lavoratori in altri progetti.
Per questo abbiamo chiesto al Ministro quali siano le prospettive della società rispetto al mantenimento dei livelli occupazionali.
Il Ministro, dimostrando interesse e sensibilità sui temi da noi sollevati, ha raccolto le nostre preoccupazioni si è impegnato ad avviare confronti specifici sulle diverse problematiche.
La Cisl si è espressa per una totale disponibilità al confronto da attuarsi con il coinvolgimento delle Categorie dei lavoratori per cui ci attendiamo a breve altre convocazioni per contribuire con le nostre proposte a risolvere le criticità di un settore fondamentale per il nostro Paese e che merita di essere sostenuto e rilanciato.

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