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Approvata la Legge di Stabilità 2016: analisi e valutazioni Cisl su Riforme istituzionali ed Enti territoriali

Pubblicato il 11 Gen, 2016

Il 22 dicembre 2015 il Senato ha approvato in via definitiva la Legge di Stabilità 2016. E’ un testo che contiene alcune novità rispetto a quello presentato in Consiglio dei Ministri e al testo approvato in prima lettura dal Senato stesso. La legge di Stabilità, nella sua versione definitiva, contiene diverse misure riguardanti gli Enti Territoriali che incidono sui processi di riforma istituzionale in corso, in particolare in rapporto all’ attuazione della Legge Del Rio (Legge 56/2014) relativa a Province, Città Metropolitane, unioni di Comuni.

Di seguito analisi e commento alle principali disposizioni in merito.

COMMA 17 : INCENTIVAZIONE DELLE UNIONI E FUSIONI DI COMUNI

Al fine di incentivare il processo di riordino degli enti territoriali, una quota del Fondo di solidarietà comunale, non inferiore a 30 milioni di euro a decorrere dall’anno 2014, è destinata ad incrementare il contributo spettante alle unioni di comuni, e una quota non inferiore a 30 milioni di euro è destinata ai comuni istituiti a seguito di fusione.

La disposizione favorisce finanziariamente le unioni e le fusioni di comuni, seguendo quindi la logica della Legge Del Rio che tende a regolare la riorganizzazione del livello comunale, nell’ ottica della semplificazione e della razionalizzazione, tramite la promozione delle unioni e delle fusioni dei Comuni di dimensione medio – piccola.

COMMA 729 : PAREGGIO DI BILANCIO E PICCOLI COMUNI

La disciplina sulla flessibilità del pareggio di bilancio consente alle Regioni di autorizzare gli Enti Locali del proprio territorio a peggiorare il saldo, per permettere un aumento degli impegni di spesa in conto capitale, purché sia garantito l’obiettivo complessivo a livello regionale mediante un contestuale miglioramento, di pari importo, del medesimo saldo dei restanti Enti Locali della Regione e della Regione stessa. La norma specifica che gli spazi finanziari ceduti dalla Regione agli Enti Locali del proprio territorio sono assegnati tenendo conto prioritariamente delle richieste avanzate dai Comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti e dai Comuni istituiti per fusione a partire dall’anno 2011.

Con la manovra 2016 i Comuni non sono più soggetti alla normativa del Patto di Stabilità, ma al nuovo pareggio di bilancio “temperato” che impone alle amministrazioni locali di chiudere i bilanci in pareggio nel saldo finale di competenza. Ciò consente di liberare la spesa per investimenti e di sbloccare anche gli “avanzi” ovvero i risparmi bloccati in cassa dai vecchi vincoli. Inoltre la previsione della flessibilità e del pareggio complessivo a livello regionale favorisce le fusioni dei Comuni, seguendo l’ impostazione della Legge Del Rio.

COMMI 754 – 762 : NORME FINANZIARIE PER PROVINCE E CITTÀ METROPOLITANE

Viene incrementato il contributo complessivo per le Province e le Città Metropolitane, passando da 400 milioni di euro complessivi annui a decorrere dal 2016 (di cui 150 milioni a favore delle Province e 250 milioni a favore delle Città metropolitane), previsti nella prima versione della Legge, a 495 milioni per il 2016, 470 milioni per ciascuno degli anni dal 2017 al 2020 e 400 milioni di euro annui a decorrere dal 2021.

L’incremento del contributo è destinato interamente alle Province che quindi, in luogo dei 150 milioni prima previsti, avranno 245 milioni nel 2016, 220 milioni negli anni dal 2017 al 2020 e 150 milioni a partire dal 2021. Sono state aggiunte poi una serie di disposizioni volte ad agevolare la gestione contabile e finanziaria delle Province e delle Città Metropolitane, in considerazione del processo attuativo del riordino degli enti disposto dalla Legge Del Rio:

– si prevede che le Province e le Città Metropolitane predispongono il bilancio di previsione per il solo anno 2016. Tale norma deroga alle norme di contabilità vigenti, che prevedono un bilancio triennale 

– si prevede che la possibilità per Province e Città Metropolitane di rinegoziare le rate di ammortamento dei mutui che non siano stati trasferiti al Ministero dell’economia e delle finanze, già prevista per le rate in scadenza nell’anno 2015, sia estesa anche alle rate in scadenza nel 2016.

– si estende all’anno 2015 la disapplicazione delle sanzioni consistenti nel divieto di procedere ad assunzioni di personale che, in base alla legislazione vigente, devono essere applicate nei confronti delle Regioni e degli Enti Locali nei casi di mancato rispetto dell’indicatore dei tempi medi nei pagamenti relativi agli acquisti di beni, servizi e forniture, ovvero di mancato rispetto da parte delle Regioni e degli Enti Locali del patto di stabilità interno nonché dei termini perentori previsti per l’invio della certificazione del risultato finanziario raggiunto. Tale deroga è consentita al solo fine di favorire la ricollocazione del personale delle Province presso Regioni ed Enti Locali, in conseguenza del riordino previsto dalla Legge Del Rio.

Le disposizioni della Legge di Stabilità mirano, grazie al contributo previsto, a bloccare, nel caso delle Città Metropolitane, e a ridurre, nel caso delle Province, i tagli che sarebbero dovuti scattare nel 2016 in base alla precedente Legge di Stabilità. Il contributo di 250 milioni per le Città Metropolitane consente quindi loro di contare sulle medesime risorse dell’ anno precedente, mentre il contributo per le Province, incrementato nella versione definitiva della Legge nella misura sopra analizzata, comporta che il taglio per il 2016 di 750 milioni previsto dalla Legge di Stabilità 2015 è ridimensionato, anche se non azzerato come per le Città Metropolitane. Non si tratterà propriamente di un taglio ai trasferimenti, che sono già stati azzerati, ma di un prelievo sul gettito dei tributi provinciali. In realtà, le misure previste, che nelle intenzioni del Governo sono finalizzate a consentire l’ esercizio di funzioni fondamentali importanti delle Province, ovvero viabilità ed edilizia scolastica, rappresentano un intervento per favorire l’attuazione della riforma delle Province prevista dalla Legge Del Rio. La previsione, contenuta nella prima stesura della Legge di Stabilità, di nominare commissari governativi nelle Regioni che, alla fine di gennaio 2016, non avessero ancora emanato la legge regionale per redistribuire le funzioni non fondamentali delle Province, al fine di attuare, entro giugno 2016 la riforma Del Rio, ha funzionato da forte stimolo, infatti ora praticamente tutte le Regioni a statuto ordinario hanno emanato la legge regionale per attribuire alle Regioni stesse o ai Comuni le funzioni non fondamentali precedentemente svolte dalle Province, che altrimenti avrebbero continuato a gravare sulle Province stesse. Si tratta ora di verificare l’ effettiva funzionalità di queste leggi regionali, dato che in diversi casi prevedono rinvii ad altre leggi, regolamenti e provvedimenti attuativi.

COMMA 761 : FONDO PER LA MONTAGNA

Si autorizza una spesa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018 per il Fondo nazionale della montagna di cui alla legge n.97/1994. Il Fondo nazionale per la montagna, istituito presso il Ministero del bilancio e della programmazione economica, viene alimentato da trasferimenti comunitari, dello Stato e di enti pubblici, ed è iscritto in un apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero del bilancio e della programmazione economica. Le risorse erogate dal Fondo hanno carattere aggiuntivo rispetto ad ogni altro trasferimento ordinario o speciale dello Stato a favore degli Enti Locali. I criteri di ripartizione del Fondo tra le Regioni e le Province autonome sono stabiliti con deliberazione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), sentita la Conferenza Stato – Regioni, su proposta del Ministro per gli affari regionali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro delle politiche agricole e forestali.

La disposizione, prevedendo risorse aggiuntive, riconosce la specificità dei territori montani, che a causa delle loro peculiarità, ottengono un regime di maggior favore finanziario, in linea con quanto previsto dalla Legge Del Rio che attribuisce ulteriori competenze e funzioni (oltre quelle fondamentali che restano a tutte le Province) alle Province con territorio montano.

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