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Riforma Costituzionale. Conclusione prima lettura

Pubblicato il 12 Gen, 2016

Roma, 12 gennaio 2016. L’ Aula della Camera dei Deputati ha approvato ieri 11 gennaio in prima lettura parlamentare, il testo della riforma costituzionale: DDL Costituzionale “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”.

Secondo la procedura di revisione costituzionale, prevista dall’ articolo 138, seguirà la seconda lettura, che deve rispettare un intervallo di tempo non inferiore a tre mesi rispetto alla prima lettura, nella quale il provvedimento dovrà essere approvato, nel medesimo testo, da entrambe le Camere, a maggioranza assoluta dei componenti, con un voto secco sull’ intero provvedimento, senza possibilità di emendare ulteriormente.

Di conseguenza il testo oggi approvato può considerarsi la versione definitiva della riforma. L’ intenzione del Governo è di arrivare all’ approvazione in seconda lettura da parte del Senato intorno al 20 gennaio (ovvero tre mesi dopo la prima approvazione da parte del Senato stesso avvenuta ad ottobre 2015) e all’ approvazione in seconda lettura alla Camera dei Deputati a metà aprile p.v. (ovvero tre mesi dopo l’ approvazione odierna).

Seguirà il referendum confermativo, che il Governo ha dichiarato in diverse occasioni di voler tenere comunque, a prescindere dal fatto che il provvedimento venga o meno approvato in seconda lettura con una maggioranza di 2/3. Il referendum, secondo la procedura costituzionale, va tenuto 5 mesi dopo l’ approvazione definitiva del provvedimento, periodo che può essere ridotto a tre mesi, ma cadendo la data, in questa ipotesi, a luglio è presumibile, come dichiarato dallo stesso Governo, che si rispetterà il termine dei 5 mesi, e quindi il referendum confermativo (che non necessita di quorum di partecipanti per essere valido) si terrà presumibilmente il prossimo ottobre.

In allegato è disponibile una nota del Dipartimento della Cisl competente in materia, con analisi e spiegazione dei principali contenuti di questa importante riforma, che incide fortemente sull’ assetto delle istituzioni democratiche del nostro Paese, prevedendo la fine del bicameralismo paritario, la riforma del Senato, la revisione del Titolo V della Costituzione. Per ulteriore approfondimento, alleghiamo anche il testo approvato.

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