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Bankitalia. Fumarola: “Bene Panetta su patto sociale, in Ue e in Italia serve accordo per salari, qualità del lavoro e produttività”

“Forte condivisione e apprezzamento per i contenuti delle Considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, che ha indicato nuovamente la via di un Patto europeo per rilanciare solidarietà e competitività, qualità del lavoro e produttività. Un sentiero che dobbiamo realizzare e percorrere a partire dall’Italia”. Lo dichiara la Segretaria Generale della Cisl Daniela Fumarola.
“Gli interventi urgenti e strutturali richiamati da Panetta sono la base su cui costruire una nuova stagione di progresso, nella consapevolezza che non può esserci crescita senza un ruolo attivo del lavoro. La sfida europea sulla produttività va infatti legata alla centralità della persona, a un rilancio forte delle politiche del capitale umano, dell’istruzione, della formazione e della ricerca.
Lo abbiamo detto anche in occasione della presentazione del Rapporto Draghi: serve un vero contratto sociale europeo, un nuovo patto tra istituzioni, parti sociali e imprese, che rimetta il lavoro – e non la finanza – al centro delle politiche economiche.
La proposta avanzata dal Governatore evidenzia l’insufficienza degli attuali strumenti finanziari dell’UE: servono 800 miliardi l’anno fino al 2030 solo per sostenere la transizione. È evidente che non possiamo più affidarci esclusivamente ai bilanci nazionali o al mercato. Serve un salto di qualità: un’Europa che investe, che protegge, che guida il cambiamento.
Siamo d’accordo con Panetta nell’identificare l’incremento della produttività come leva essenziale per una crescita inclusiva. Ma la produttività non può essere separata da salari adeguati, dalla promozione dell’occupazione femminile, dalla valorizzazione dei giovani, dal contrasto all’emigrazione intellettuale. Occorre agire subito: più servizi sociali, più infrastrutture, più mobilità sociale.
In Italia innanzi tutto dobbiamo stringere le maglie del dialogo concertativo e sviluppare un confronto responsabile e non ideologico che apra finalmente a una stagione di riforme e investimenti condivisi. La Cisl è pronta a fare la sua parte”.

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