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Contratti. Furlan: “Pronti al confronto sul nuovo modello per dare un nuovo slancio alla produttività e ai salari”

Pubblicato il 22 Set, 2015

“La difficile situazione politica, economica e sociale richiede una assunzione di responsabilita’ da parte delle parti sociali. Non serve una legge sui contratti”, ha sottolineato la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan alla tavola rotonda “Ripartire dalla contrattazione” organizzata dalla Cisl. E sulle pensioni:”Basta ping pong fra ministri e Premier. Il Governo faccia una proposta seria, confrontandosi con i sindacati”.

Roma 21 Settembre 2015 – “La Cisl è pronta al confronto sul nuovo modello contrattuale”. Così Annamaria Furlan, Segretaria generale della Cisl oggi a Roma a margine della Tavola Rotonda “Ripartire dalla contrattazione” organizzata dalla Confederazione di Via Po per rilanciare la propria proposta per un nuovo modello contrattuale. “La difficile situazione politica, economica e sociale richiede una attenta e responsabile valutazione e discussione da parte di tutti – sottolinea – e in questo quadro, è indispensabile il ruolo della contrattazione per dare un nuovo slancio alla produttività, al lavoro e ai salari”.

“Sono le parti sociali che devono definire il nuovo modello contrattuale, non serve una legge ma un accordo tra le parti che punti a sostenere la produttività”, ha ribadito sollecitando, al tempo stesso, Confindustria a dare seguito ai rinnovi contrattuali aperti. “Al governo – ha detto la leader della Cisl – chiediamo le risorse già nella legge di stabilità per finanziare la defiscalizzazione dei contratti di produttività. A Confindustria abbiamo invece chiesto che vadano approntate le piattaforme e nel frattempo definire da subito il nuovo modello contrattuale. Per questo le parti sociali devono mettersi a lavorare di buona lena affinché questo si possa realizzare in tempi brevi” osserva confermando la presenza del sindacato all’incontro di domani sui contratti convocato da Confindustria.

Quanto al tema pensioni e sulle ipotesi di flessibilita’ in uscita a cui sta lavorando l’Esecutivo, è tornata a ribadire: “Il governo ci convochi e dica con chiarezza quali sono le sue intenzioni. Faccia una proposta confrontandosi con i sindacati. Per chi ha 65, 66 e 67 anni lavorare su una impalcatura o in una scuola dell’infanzia e’ impossibile”, insiste. “C’e’ bisogno di una modifica della legge Fornero, noi siamo disponibili al confronto ma ci sono molte categorie di lavoro incompatibili con 65, 66, 67 anni”, conclude.
E stamani dalle pagine de “Il Quotidiano nazionale” la leader della Cisl ha detto basta al “ping pong fra ministri e Premier” sul tema. “Sono mesi che sentiamo annunciare una volontà di riforma delle pensioni, mille progetti molto differenti portati avanti da parlamentari, presidente dell’Inps, esperti. Vogliamo partire discutendo la flessibilità in uscita. Permetterebbe ai lavoratori di accedere alla pensione con un’età compatibile ed aprirebbe posti a tanti giovani disoccupati. Il governo dica una parola chiara e comune a tutto l’esecutivo. Non se ne può più di sensazioni, opinioni, fughe in avanti dei singoli ministri” ha concluso.

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