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Coronavirus. Cgil Cisl Uil al Premier Conte: “Prima della ‘Fase due’ occorre definire le condizioni per garantire la sicurezza e la salute dei i lavoratori. No alle fughe in avanti”

Pubblicato il 16 Apr, 2020

Roma, 16 Aprile 2020 – “Cgil Cisl e Uil hanno chiesto oggi un incontro urgente al Presidente del Consiglio per un confronto sulla ripresa delle attività produttive, economiche e sociali “perché riteniamo fondamentale che venga mantenuto un forte presidio e una regia nazionale sul tema della sicurezza e della tutela massima della salute per tutti i lavoratori e le lavoratrici. Il nostro obiettivo è arrivare, lavorando insieme, preparati alle scadenze di maggio contenute nel Dpcm del 10 aprile”. Così I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, nella lettera inviata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per chiedere  la convocazione di un nuovo incontro in vista del decreto di aprile e dell’avvio della ‘fase 2’ e definire le migliori condizioni capaci di coniugare tutela della salute e ripresa delle attività sociali, economiche e produttive.

“Siamo preoccupati delle iniziative di singole regioni o realtà territoriali del paese – si legge nella lettera –  perché crediamo che in tal modo si possano pregiudicare gli sforzi che tutto il paese ha messo in campo con il rischio di non garantire regole omogenee per tutti. Non è il momento delle fughe in avanti o dei protagonismi. Occorrono linee guida omogenee e dettagliate da parte del Governo condivise con le parti sociali ed i livelli istituzionali tenendo conto delle indicazioni dei comitati tecnici e scientifici insediati dal Governo. Devono essere rispettate tutte le procedure previste dal protocollo sulla sicurezza sottoscritto il 14 marzo scorso dal Governo e da tutte le parti sociali, con le necessarie implementazioni e sostegni legislativi. Gli eventuali test sanitari devono essere vidimati e certificati dal Comitato tecnico scientifico e dal Ministero della salute e in ogni caso gestiti dal Servizio sanitario pubblico. Vanno definite condizioni di sicurezza nel sistema dei trasporti dei lavoratori e dei cittadini.

Per i tre segretari generali “necessaria una sintesi a livello nazionale in modo dare certezza e regole precise da adottare a tutte le regioni, ai territori, alle aziende a tutti i settori della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici. La distribuzione dei dispositivi di sicurezza per i lavoratori e cittadini deve essere garantita in tutti i territori e dei luoghi di lavoro. Si devono, altresì, discutere delle misure a sostegno del lavoro che il Governo sarà chiamato ad adottare nei prossimi provvedimenti legislativi. E’ prioritario, dunque, che sia data continuità, ma più efficienza e rapidità nell’erogazione dei relativi assegni, a tutti gli ammortizzatori sociali necessari a gestire il graduale rientro dei lavoratori nel processo produttivo, in coerenza con un’organizzazione del lavoro rispettosa della sicurezza. E’ il momento della coesione e dell’unità per uscire dall’emergenza sanitaria per costruire le condizioni di un nuovo modello sociale economico e del lavoro. Per tali ragioni Cgil, Cisl e Uil sollecitano un confronto urgente con il Governo e con le parti sociali nello spirito costruttivo e responsabile che ha caratterizzato questa fase di difficile gestione dell’emergenza sanitaria, sociale ed economica” concludono i tre segretari generali.

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