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Donne: contro ogni forma di violenza. Presentata la Piattaforma della Cisl per la prevenzione. Furlan: “Vogliamo togliere queste donne dall’inferno”

Pubblicato il 30 Giu, 2017

donne30 giugno 2017 – “Voglio ringraziare le tre donne meravigliose che ci hanno fatto l’onore di stare con noi raccontando la loro storia ma soprattutto la loro speranza”. Così la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan al termine della Tavola Rotonda ‘Donne: contro ogni forma di violenza’ svoltasi nell’ambito del XVIII Congresso Confederale, nel corso della quale è stata presentata la ‘Piattaforma Cisl sulla prevenzione della violenza sulle donne e sui minori’. “Credo che oggi per noi sia una giornata straordinaria e ringrazio don Aldo per averci dato questa opportunità” ha detto rivolgendosi anche alle tre donne che hanno portato la loro testimonianza: Gloria,  nigeriana, attualmente sotto la protezione della Polizia di Stato, Stefania, rumena arrivata in Italia a 18 anni e a Lucia Annibaldi, aggredita con l’acido nel 2013. “Quando ho conosciuto don Aldo  – racconta  – riflettevo come la Cisl potesse contribuire a dare una mano nel suo piccolo al lavoro straordinario che sta facendo la sua comunità. Si è presentata questa occasione, il Congresso. Perché non vivere questa opportunità attraverso la partecipazione dei nostri delegati. Abbiamo voglia di togliere queste donne dall’inferno. Esiste questa iniziativa legislativa importantissima che negli altri paesi europei sta dando risultati straordinari che responsabilizza donne e uomini e da l’opportunità di raccogliere le firme coinvolgendo tutti i lavoratori: la proposta di legge per punire i clienti  una legge per fermare la prostituzione. Diamo ai nostri iscritti l’opportunità di fare un atto generoso e straordinario per poter salvare e riscattare tanto persone. Una cosa sappiamo fare bene capire i bisogni delle persone e quando dobbiamo accompagnarle verso il lavoro. Prenderci carico delle persone, è tutto il Congresso che questo slogan ci accompagna. Ma come prenderci di queste donne? Seguendole. Ogni nostra struttura adotterà un percorso formativo di donne che insieme a don Aldo individueremo per indirizzarle verso un’attività formativa e conseguentemente ad un lavoro che potrà rendere loro la libertà”. 

Ma oltre alla raccolta delle firme per una legge che fermi la prostituzione, la Cisl da tempo si è attivata con una Piattaforma che “mira ad elaborare proposte concrete e articolate per prevenire e perseguire le violenze esercitate nei diversi contesti nei confronti delle donne” ha spiegato la Coordinatrice delle donne della Cisl, Liliana Ocmin. “E’ stata pensata – ha detto –  tenendo in considerazione i quasi 7 milioni di donne, solo in Italia, che hanno subito violenza fisica e sessuale. Lo sforzo culturale che si condensa in questa Piattaforma -ha proseguito- è frutto di un lungo lavoro che da anni la Cisl ha portato avanti con costanza e perseveranza, tenendo sempre alto il livello di attenzione verso un fenomeno tanto doloroso”.

“Grazie alla Cisl e ad Annamaria Furlan per l’impegno che da sempre porta avanti al fianco dei lavoratori ma anche accompagnando la crescita e lo sviluppo della società, con un occhio al mondo del lavoro e ad una idea di Paese da costruire insieme” ha dichiarato Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio intervenuta anche lei ai lavori congressuali odierni. “Per sintetizzare l’impegno della Cisl uso le parole di una grande donna, Tina Anselmi: ‘Per cambiare le cose bisogna esserci’. Ed è esattamente quello che fa la Cisl e che cerchiamo di fare noi come impegno istituzionale sul fronte della lotta alla violenza sulle donne, contro la pedofilia, contro la tratta di esseri umani. Molte donne non denunciano le violenze subite perché hanno paura delle conseguenze, per l’incognita sul proprio futuro. Per questo sono importanti le strutture per accogliere queste donne, che a volte sono accompagnate dai propri figli, ma è di fondamentale importanza facilitare il loro inserimento nel mondo del lavoro. Quindi non solo repressione e quadro normativo, ma politiche di reinserimento, e anche progetti nelle scuole, per sensibilizzare sul tema. La piattaforma della Cisl ha l’obiettivo di ‘far uscire dall’ombra’. E’ quello che auspichiamo: raccontare, denunciare, avere la fortuna di incontrare persone che ci aiutano a non sentirci soli in questa battaglia, che sarà lunga ma che possiamo vincere. Ma attenzione: non è solo una battaglia per le donne e fatta dalle donne, ma è da vincere con gli uomini, una battaglia di civiltà e democrazia, di crescita per il Paese” ha concluso.

 “C’è un’ industria, un business che frutta 90 milioni di euro al mese, in cui troppi ipocriti definiscono questo scempio un ‘lavoro’ – ha sottolineato nel suo intervento Don Aldo Buonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII ringraziando Furlan e la Cisl “per il coraggio di affrontare questo tema. Questo non è definibile lavoro è un inferno! – ha detto. Lo diceva don Benzi: nessuna donna nasce prostituta ma c’è sempre qualcuno che ce la fa diventare. Dobbiamo metterci dalla parte di chi le vuole liberare. Fate qualcosa per loro” ha chiesto . “Queste donne non possono uscire facilmente dal giro. Il motivo per cui tante intraprendono viaggi verso l’Europa è aiutare i propri familiari nel paese di origine. Arrivate in italia il lavoro è un’illusione. La paura che si avverino le minacce di ritorsione le rende impotenti. L’Europa ha chiesto a tutti gli Stati membri di adottare il modello nordico: fermare la domanda. Tanti i giovani che trovano nello scherno e nel maltrattamento delle prostitute un divertimento. Gli adulti sono responsabili di questi comportamenti. In italia solo reato di sfruttamento della prostituzione non di prostituirsi. Alziamo l’asticella. I rapporti intimi si conquistano non si acquistano. Il nostro lavoro è incoraggiare queste donne a ricominciare. “Questo è il mio corpo”  la petizione per sostenere la proposta di legge”. 

 Applausi e calore anche per Lucia Annibali, la giovane avvocatessa di Pesaro, sfregiata con l’acido dal suo ex compagno, quattro anni fa, oggi Consigliera giuridica del Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “E’ necessario un cambiamento culturale.- ha esordito nel suo intervento. Va insegnato ai giovani ad essere dei futuri adulti responsabili e consapevoli della società in cui vivono e del modo con cui stare per e con gli altri. Un cambiamento culturale che deve guardare anche tutta la società che troppo spesso si dimostra impreparata a capire che cosa prova una donna che subisce violenza da parte di un uomo. – continua. Quando sento ancora dire che ci sono donne che si ‘offrono’ ai loro carnefici penso che il nostro paese anziché progredire arretri. Questo annulla tutti gli sforzi che ogni giorno si fanno per superare e combattere la sofferenza. Vanno educati anche i media,  – prosegue – il loro modo con cui raccontano queste storie. Serve un’attenzione particolare al racconto di storie che si occupano di esseri umani che soffrono. Vanno raccontante con grande sensibilità, con coscienza e con chiarezza delle responsabilità per evitare di confondere ciò che è giusto ciò che è sbagliato. Sicuramente tanto è stato fatto, ma tante ancora le cose che devono essere fatte”.

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