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Esecutivi Unitari di Cgil Cisl Uil. Furlan:”Il Def è una scatola vuota. Il Governo rimetta al centro il lavoro e lo faccia diventare la sua priorità”.

Esecutivi Cgil Cisl Uil 4Roma 10 Aprile 2019 – “Nel Def approvato ieri dal Consiglio dei ministri manca ciò che noi da tempo denunciamo essere il tema vero: la crescita, lo sviluppo” . Così la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan nel suo intervento agli Esecutivi unitari di Cgil, Cisl Uil riuniti oggi a Roma dopo il varo del Def e il dibattito sulla flat tax.
“La crescita è a zero e qualcuno invece se n’è accorto all’ultimo momento. Cala la produzione industriale, calano gli investimenti, calano gli occupati. E’ evidente che il Paese sta andando male. Dobbiamo cambiare questa linea economica in modo profondo. La crescita, lo sviluppo e, di conseguenza, il lavoro devono essere la priorità per chi governa il Paese. Il Governo deve rimettere al centro il lavoro e farlo diventare la sua ossessione.
“Migliorerà tutto secondo Conte”, ma dal governo “ci spieghino come e dove troveranno i soldi per la legge di bilancio 2020. Nel frattempo gli indicatori vanno in un’altra direzione e il Paese reale, il lavoro, le famiglie soffrono”, il Paese “va a rotoli. Abbiamo a che fare con un governo che sfida le leggi della gravità e fa previsioni purtroppo puntualmente smentite: non è più tempo”, aggiunge Furlan, riferendosi alla crescita del Pil rivista poco sopra lo zero.

http://youtu.be/d_MVHzEj4wE“Il Def – ha insistito la leader della Cisl “non puo’ essere la scatola vuota che appare oggi con chiarezza. Non e’ cio’ che serve all’Italia. Non e’ che “un pannicello caldo: mancano riforme per lo sviluppo, manca una politica industriale, manca una riforma del fisco coraggiosa, mancano misure per il Sud. Oltre a non rilanciare la crescita e gli investimenti, il Def pone scelte sbagliate, come la flat tax di cui ogni giorno abbiamo una versione diversa. Ma noi – avverte la leader della Cisl – non accetteremo mai una riforma fiscale che non abbia un alleggerimento sulle buste paga dei lavoratori e dei pensionati. Servono politiche attive, investimenti e tavoli di confronto sugli ammortizzatori sociali – ha sottolineato ancora dicendo “basta con gli slogan, c’è bisogno di concretezza. 

“Le politiche economiche del Governo sono sbagliate – torna a ribadire. Prevedono misure che non forniscono risposte a lavoratori, pensionati e famiglie. Occorre una riforma fiscale che renda più pesanti stipendi e pensioni. Serve un’Europa politica, economica, sociale, che metta al centro il lavoro e la persona. Serve un modello vero di integrazione e di solidarietà”. 
 E sugli incontri avuti finora con l’Esecutivo la leader della Cisl non ha mancato di sottolineare la delusione del sindacato: “Si sono rivelati inconcludenti e del tutto aleatori, con una pletora di soggetti sociali a noi sconosciuti. Sulla previdenza nessuno dei punti che abbiamo posto è stato raccolto”. Sul salario minimo “il governo abbandoni la strada intrapresa che e’ sbagliata”.  Lo sblocca cantieri, “smantella il ruolo e la funzione dell’Anac aprendo con il tetto al 50% dei subappalti la strada al massimo ribasso’, e poi “il nulla assoluto che regna tra le politiche del governo sul Sud”.
Ha poi criticato la mancata prosecuzione del confronto sulle pensioni e l’assenza di risorse per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici. “Le forze che ora sono al governo sono state prodighe di promesse in campagna elettorale e hanno anche commentato il rinnovo che facemmo dei contratti del pubblico impiego ora andrebbero richiamate alla coerenza. Per la scuola, l’università, la ricerca, la sanità e per tutto il settore pubblico “la partita è ancora aperta  in termini di contratti e di assunzioni – ha osservato – Continuano squilibri e disuguaglianze. E’ evidente – ha concluso – che cosi’ non si puo’ andare avanti”.

A margine dell’incontro, alla domanda dei giornalisti se la mobilitazione unitaria si chiuderà con uno sciopero generale : “In campo c’è un crescendo di iniziative per dire al governo che deve cambiare passo. – ha risposto. Sta a lui decidere se farlo oppure no. E annuncia: “Abbiamo il primo maggio dedicato all’Europa, poi l’appuntamento a Matera sulla cultura e il lavoro, poi ci sono due scioperi di grandi categorie come la scuola e i metalmeccanici, una grande iniziativa dei pensionati e dei lavoratori pubblici e una grande manifestazione a Reggio Calabria”.

Questo fitto calendario di manifestazioni unitarie e scioperi categoriali in programma nelle prossime settimane, è stato infatti ratificato al termine dei lavori dagli Esecutivi Nazionali Unitari di Cgil, Cisl, Uil.  
In particolare, il primo appuntamento come ha già detto la Segretaria generale della Cisl la manifestazione nazionale del Primo Maggio a Bologna, il cui slogan sarà “La nostra Europa: lavoro, diritti, stato sociale”; il 6 e 7 maggio è in programma a Matera una iniziativa unitaria su lavoro e cultura; il 17 maggio si svolgerà lo sciopero generale dei lavoratori della scuola ed il primo giugno è in programma la manifestazione unitaria dei pensionati. L’8 giugno la manifestazione dei lavoratori del Pubblico Impiego; il 14 giugno si svolgerà lo sciopero generale dei metalmeccanici ed infine il 22 giugno a Reggio Calabria ci sarà la manifestazione nazionale unitaria per la crescita ed il lavoro nel Sud.
Una delegazione dei tre sindacati parteciperà il 26 aprile a Bruxelles anche alla manifestazione indetta dalla Ces per una Europa più giusta verso i lavoratori.

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