
“La presenza di due rappresentanti dei lavoratori nel Cda di Fca-Psa, uno per il gruppo italo-americano e uno per quello francese, segna un cambiamento decisivo nelle relazioni industriali in Italia e in Francia: i lavoratori entrano nella stanza dei bottoni” torna a ribadire dalle pagine di ‘Avvenire’. “Una svolta – sottolinea ricordando ancora che “storicamente la Cisl ha sempre proposto la partecipazione dei lavoratori nella governance. Questa è la strada per alzare la produttività, la qualità dei prodotti ed anche i salari, accantonando l’antagonismo sterile. Come avviene in altri paesi, i rappresentanti dei lavoratori potrannno conoscere e valutare i piani di investimenti ed esprimere il loro parere sui bilanci, sulle scelte dei manager, sulla politica aziendale. Dovranno avere soprattutto una funzione di controllo e di indirizzo sule decisioni del nuovo gruppo”.
“Una cosa va detta – tiene poi a sottolineare la leader della Cisl sul ‘Quotidiano Nazionale’ tornando sull’accordo tra Fca e Psa: “è anche il frutto delle scelte responsabili che la Cisl ha fatto in questi anni, dagli accordi di Pomigliano in avanti, in tutti gli stabilimenti. Una lezione per tutti. Ecco perché speriamo che anche altre grandi aziende seguano questo modello partecipativo” ponendo “le basi per un nuovo incontro tra capitale e lavoro,” dando “dignità alòla persona. Ed è altresì importante – prosegue la leader della Cisl – che il nuovo gruppo industriale abbia chiarito che non ci saranno chiusure di stabilimenti, con un investimento in nuove tecnologie e servizi, per ridurre anche le emissioni di C02. Ci auguriamo che il confronto che si aprirà ora con il sindacato sia contraddistinto da una clima di condivisione del nuovo piano industriale in modo da rilanciare il settore dell’auto cosi fondamentale per il futuro produttivo ed occupazionale del nostro paese” conclude.



