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Fermo. Furlan: ”Serve una grande alleanza solidale contro il razzismo”

Pubblicato il 8 Lug, 2016

Roma, 8 luglio 2016. “Occorre una grande alleanza tra le istituzioni e le espressioni organizzate della societa’ civile per contrastare il dilagare dell’odio razzista e della violenza in tutte le sue forme, attraverso i valori della coesione, della giustizia sociale, del lavoro come opportunità di inclusione e di riscatto, nel rispetto delle diverse identità”. Lo scrive oggi la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, in un suo editoriale pubblicato su ‘L’Unità’. “L’ ‘Europa deve ritrovare nel suo modello sociale e culturale, nei suoi principi originari, la chiave per una risposta forte e convinta a questa ondata di nazionalismi e populismi xenofobi, rimettendo al centro un progetto alternativo, ispirato al sogno europeo di una comunanza di idee, possibilità di integrazione, centralità dei diritti umani e della dignita’ del lavoro, progetto di una casa comune. E’ evidente che alcuni ambienti spingono a rifiutare questi valori findamentali, facendo leva sulla paura e sulla insicurezza, predicando la separazione tra le varie comunità. Si tratta di una risposta miope, egoista, che non vuole tener conto di una emergenza umanitaria, come ha più volte sottolineato Papa Francesco. Accogliere i profughi e’ un dovere universale. Non possiamo lasciare milioni di rifugiati in balia dei mercanti di morte o nei ghetti esplosivi di risentimenti e di odio. Questo è un tema che bisogna affrontare con grande responsabilità. Bisogna far tesoro dell’esperienza positiva di tante Associazioni, penso all’Anolf della Cisl, alla Caritas, a Sant’Egidio ed altre importanti realtà laiche e cattoliche che hanno fatto dell’integrazione un progetto serio e condiviso per una società multietnica e multiculturale rispettosa dei valori universali e delle leggi. Questa è la battaglia culturale che dobbiamo fare, a partire dalla scuola e nei posti di lavoro, con un sentimento positivo di solidarietà e di rispetto per la vita umana. Dobbiamo farlo anche in memoria di Emmanuel, che sognava solo una casa e l’amore, come tanti altri profughi in cerca della speranza di una vita migliore”.

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