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Il Convegno dell’Inas Cisl con il Ministro Orlando ed il Segretario Generale della Cisl.
Sbarra: “Il Patronato e’ una grande comunita’ al servizio della collettivita’. Merita molto di piu’ dalle istituzioni nazionali e locali”.

Pubblicato il 13 Ott, 2021


““Grazie all’Inas Cisl ed a Gigi Petteni per la bella iniziativa di oggi. Il nostro Patronato è una grande comunità al servizio della collettività, dei lavoratori, dei pensionati, delle famiglie, dei giovani, dei migranti, di tutti i nostri iscritti”. Lo ha detto il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, a margine del Convegno ‘Welfare – l’azione e la prospettiva del patronato’ organizzato dall’Inas Cisl sul tema del ruolo dei patronati,. “Dobbiamo essere molto grati a tutti gli operatori del nostro patronato che con competenza, serietà, onestà, anche durante i mesi terribili della pandemia hanno dimostrato uno straordinario impegno, quasi eroico e quotidiano. L’Inas è una grande rete di solidarietà, di prossimità, di supporto alla nostra organizzazione. Senza il patronato ed il lavoro straordinario dei suoi operatori, la Cisl sarebbe più sola. Svolge un ruolo sussidiario indispensabile nella societa’ che merita più attenzione da parte delle istituzioni nazionali e locali. Bisogna sostenere questa grande esperienza, questa infrastruttura sociale che contribuisce alla coesione sociale del nostro paese”.

“Il Paese ha bisogno di una nuova stagione, di una rinnovata concertazione sulla questione sanitaria e sulle prospettive di crescita e ripartenza”. Ha poi sottolineato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra nel corso del convegno svoltosi all’università Angelicum Pontificia, cui tra gli altri ha partecipato il Ministro del lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, che nel suo intervento, dalla sua, ha sottolineato come il dialogo sociale sia “condizione essenziale per la tenuta democratica e per l’efficacia dei provvedimenti. Tanto più in una fase come questa, – ha precisato – il dialogo sociale non è un lusso”.
Sbarra è poi tornato a parlare della manifestazione unitaria indetta da Cgil, Cisl e Uil dopo l’attacco di sabato scorso alla sede della Cgil: “Sabato prossimo 16 ottobre saremo in piazza per rispondere in modo unitario ad attacchi di squadrismi, di violenti che vogliono colpire il sindacato, i lavoratori, i valori democratici. La risposta deve essere compatta, ferma, da parte di tutti, anche delle istituzioni. Non ci facciamo intimidire. E continueremo a presidiare e a respingere fascismi, estremismi, organizzazioni anti-democratiche per far prevalere le ragioni del lavoro e della democrazia”.

“L’attacco alla sede della Cgil – ha proseguito – è un segnale di una violenza partita già da fine di agosto. Tante sono state le nostre sedi e i nostri dirigenti oggetto di minacce, provocazioni e messaggi inquietanti. Questo per la nostra posizione assunta quando chiedemmo al governo di assumersi per intero la responsabilità adottando una norma legislativa volta a sancire la vaccinazione obbligatoria per tutti i cittadini. Abbiamo detto sì al green pass perché può aiutare la campagna di vaccinazione nei luoghi di lavoro. Questa nostra posizione netta ha causato attacchi e intimidazioni”. E “sabato saremo in piazza contro gli estremismi che vogliono colpire il sindacato e i lavoratori. Non ci facciamo intimidire e non faremo nessun passo indietro”.

“Il vaccino è la nostra unica arma per recuperare la normalità” – ha sottolineato ancora precisando che “è’ il vaccino quello che può farci recuperare la nostra normalità, la libertà. Il vaccino è salvezza contro il Covid ed è per questo che abbiamo chiesto una legge che lo rendesse obbligatorio. Ma i tentennamenti ed i rinvii e le contraddizioni interne alla maggioranza di governo hanno determinato che questa vicenda fosse scaricata interamente sul mondo del lavoro. Il rischio che determinò la nostra richiesta di una legge obbligatoria sul vaccino è lo stesso che vediamo ora: che il mondo del lavoro diventi un vero e proprio campo di battaglia, con fughe in avanti , iniziative plurime e atti unilaterali delle aziende. Abbiamo detto sì al green pass che consideriamo uno strumento importante che può aiutare la campagna di vaccinazione nei luoghi di lavoro e ha introdotto un criterio di uniformità ed evita tensioni: ma questa posizione ferma del sindacato ha creato attacchi e intimidazioni”.

Nessun passo indietro quando si tratta di salvaguardare l’interesse generale” ha sottolineato ancora ribadendo: “Si è voluto violare un luogo simbolo della democrazia del Paese ecco perché saremo in piazza e perché continueremo a respingere fascismi ed estremismi per fare prevalere le ragioni del lavoro e della democrazia”.

Per “gestire questa fase che abbiamo davanti e che sarà caratterizzata da tante difficoltà” per il leader della Cisl “Governo ed aziende devono concordare misure urgenti”. “Del resto come sindacato – prosegue Sbarra – avevamo chiesto al Governo un confronto per gestire questa situazione che arriverà dal 15 di ottobre in avanti. Secondo noi – torna a ribadire –la via migliore resta una legge che sancisca l’obbligo alla vaccinazione per tutti i cittadini. In subordine il green pass è una misura importante perché può spingere in avanti la campagna di vaccinazione, può determinare regole uniformi nel pubblico e nel privato. Bisogna adesso adottare misure per gestire questa condizione di difficoltà. Noi pensiamo per esempio che vada calmierato ancora di più il costo dei tamponi troppo alto nel nostro paese rispetto a quanto avviene in altri paesi europei e bisogna autorizzare le aziende a somministrare i test per fare lo screening. Bisogna valutare la possibilità di portare la durata del tampone da 48 a 72 ore, rafforzare la battaglia di informazione e di sensibilizzazione verso le persone che ancora non sono vaccinate. C’e’ tanta gente impaurita, incerta, spaventata e possiamo convincerla rispetto al fatto che il vaccino è l’unica arma per combattere il covid, lo strumento che ci aiuterà a ritrovare la normalità e la libertà. E poi c’è infine il tema del costo dei tamponi: non può essere scaricato sulle tasche dei lavoratori perché se il green pass è uno strumento di sicurezza nei luoghi di lavoro, il tema della tutela della salute e della sicurezza deve far capo alle aziende. Quindi Governo ed aziende trovino urgentemente soluzioni finalizzate ad affrontare questo tema”.

Si è poi soffermato sul tema degli ammortizzatori sociali e sulla proroga del blocco dei licenziamenti senza la quale avverte  – si “potrebbe determinare un’emergenze di tenuta occupazionale”.  
 “Al governo, tra le altre cose, avevamo chiesto un piano nazionale di formazione e crescita delle competenze, ma ad oggi non abbiamo la riforma promessa, non c’è un rilancio delle politiche attive e non c’è nessun piano. Mancando le tre cose, l’uscita dal blocco dei licenziamenti a fine ottobre è pericolosissima perché riguarderà filiere toccate dall’emergenza sanitaria e dalla crisi economica e sociale. La circostanza attuale ci porta a rivendicare la proroga del blocco dei licenziamenti fino alla fine dell’anno e il rifinanziamento di nuove settimane della cassa integrazione, al fine di salvaguardare l’occupazione di micro e medio imprese: commercio, turismo, servizi, tessile, calzaturiero. Un’uscita dal blocco dei licenziamenti  – ribadisce – potrebbe determinare un’emergenze di tenuta occupazionale”, conclude Sbarra.

Sul tema della riforma degli ammortizzatori sociali “credo che nella legge di bilancio ci sarà la risposta anche su perimetro, beneficiari e dettagli” ha risposto il ministro del lavoro Andrea Orlando nel corso del dialogo con Sbarra. “Ma credo – ha aggiunto – che si debba mantenere un obiettivo che ci siamo già dati perché alcune storture derivano da strumenti che valgono solo per alcuni e non per altri. La riforma degli ammortizzatori sociali può quindi essere l’occasione per fare una particolare ricucitura di questi aspetti. La cassa integrazione dov’essere vista in un altro modo perché ci sarà necessità di conversione della mano d’opera, Tutto questo nell’interesse della tenuta democratica della nostra società. Le nostre società sono state solide finché sono state inclusive. La democrazia liberale ha tenuto perché è stata anche una democrazia sociale” ha detto il ministro toccando poi anche il tema della sicurezza sul lavoro e annunciando l’arrivo di quella che rappresenta “il presupposto fondamentale per le norme sulla sicurezza dei lavoratori nelle imprese”, vale a dire “la banca dati prevista dal 2008 e che non si è mai avuta prima”.

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